La pulizia del lago? Pagheremo noi con una nuova Tari

Ambiente Acque sporche e battello sempre fermo a causa del contenzioso tra Palazzo Cernezzi e Provincia. Ma da gennaio si cambia: pulire spetterà al Comune

Lago sporco e solite polemiche, visto che il battello “spazzino” di proprietà dell’amministrazione provinciale – quello che dovrebbe “ramazzare” anche all’interno della diga foranea - rimane fissamente ormeggiato e non più operativo da aprile, dopo la scadenza della convenzione e del contratto di comodato che l’ente provincia aveva stipulato con il Comune.

Si tratta, come noto, di una vecchia diatriba, che ora potrebbe essere ricomposta o superata dalla nuova legge in vigore dal primo gennaio 2024: è una legge che classifica come rifiuti urbani i detriti raccolti in mare e nelle acque interne, facendone ricadere la responsabilità sui Comuni che, proprio per questo, da gennaio dovranno ritoccare la Tari al rialzo: 10 centesimi in più per ogni utente da destinarsi allo scopo. In altre parole, se tutto andrà come previsto, la norma (ribattezzata “Salvamare”) comporterà l’esclusione dell’ente provincia, che non dovrà più occuparsi di pulizia delle acque (mantenendo però la competenza sulla tutela dell’ambiente lacustre compromesso, che è comunque incombenza differente dalla semplice raccolta dei detriti).

In attesa di chiarire alcuni nodi ai quali sta lavorando l’ufficio legale della Regione (peraltro proprio su istanza di Villa Saporiti), si attende comunque anche la risoluzione del contenzioso tra la nostra amministrazione provinciale e il Comune capoluogo, che è poi la ragione autentica dell’impossibilità di procedere a una pulizia come si deve.

La vicenda è nota: il battello di proprietà di Villa Saporiti fu assegnato in comodato d’uso a Palazzo Cernezzi nel 2011. L’accordo prevedeva che la Provincia restituisse il 50% delle spese sostenute per lo smaltimento dei detriti e il 100% di quelle sostenute per l’acquisto del carburante e per la manutenzione, sul presupposto che il Comune, per ragioni di decoro, avesse interesse a una pulizia più puntuale e frequente del primo bacino di quella che avrebbe potuto garantirgli Villa Saporiti, sulla quale ricadeva la responsabilità della pulizia di tutto il lago. Fino al 2015 funzionò tutto a meraviglia poi, con la riforma e di fatto la cancellazione delle province, nelle casse di via Borgovico non rimase più un centesimo: se il Comune avesse voluto continuare a utilizzare il battello spazzino avrebbe potuto farlo ma facendosi carico di tutte le spese. All’inizio la giunta rispose picche, poi però, nel febbraio del 2016, tornò sui suoi passi: ne uscì una convenzione in cui si diceva che Palazzo Cernezzi si sarebbe accollato le spese salvo però rivalersi, in un futuro prossimo venturo, se le condizioni delle casse provinciali fossero migliorate.

Così fu negli anni successivi, senza che a Villa Saporiti fosse mai recapitata alcuna rendicontazione, fino all’avvento dell’era Rapinese. Il quale, lo scorso luglio, manda in Borgovico un mega file excel nel quale sono raccolti 730 mila euro di fatture emesse da Aprica dal 2015 in poi: in provincia la dirigente del settore Ambiente Eva Cariboni passa le fatture una per una, salvo rispedire il pacco al mittente allegandovi una nota con una richiesta di integrazioni assortite ,precisando cosa Villa Saporiti avrebbe potuto rimborsare e cosa no. Il conto scendeva così da 730 a circa 150mila euro.

Ora non resta che aspettare. Ieri il lago era, come al solito sporchissimo. La speranza è quella di raggiungere un accordo senza essere costretti ad attendere la nuova legge.

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