La rapina al Bennet
Legati e minacciati
per undici televisori

Dopo l’assalto nella notte al magazzino dell’ipermercato Bennet di Como Tavernola, la polizia dà la caccia a due malviventi con il volto coperto da una mascherina: uno di loro aveva una pistola

Sapevano cosa cercare, come agire e dove colpire. E così in pochi minuti, armati di una pistola (che secondo gli investigatori potrebbe anche non essere stata vera), hanno riempito un furgone bianco di televisori di ultima generazione e sono fuggiti. Facendo perdere le loro tracce.

Rapina, nella notte, all’ipermercato Bennet di Tavernola. Dove tre magazzinieri, che si trovavano al lavoro per preparare il primo weekend di apertura a settembre, sono stati minacciata e legati da due malviventi.

L’assalto

L’allarme è scattato poco dopo le quattro del mattino. Quando, dopo essere riusciti a liberarsi, i tre dipendenti del supermercato hanno azionato il sistema di allerta collegato con la vigilanza privata. In pochi minuti nella zona accanto al Breggia sono arrivate anche le auto della squadra volante della Questura di Como. E, successivamente, i poliziotti della scientifica.

La ricostruzione della dinamica della rapina è addirittura banale, nello suo svolgimento. Segno che i banditi sapevano benissimo come muoversi e con cosa si sarebbero dovuti confrontare.

Nonostante alle quattro del mattino il supermercato sia chiuso, l’attività non manca. Nella zona del deposito, ad esempio, viene ricevuta la merce, sistemata, preparata - in caso di bisogno - per essere portata all’interno dello spazio di vendita.

A quell’ora, nel magazzino, si trovavano al lavoro tre persone. I rapinatori - di questo gli inquirenti non sembrano nutrire molti dubbi - lo sapevano. Conoscevano il numero delle persone che avrebbero dovuto immobilizzare e conoscevano anche il modo per entrare e sorprendere le loro vittime senza rischi eccessivi.

A bordo di un furgone bianco - molto probabilmente rubato, su questo sono ancora in corso accertamenti - i due rapinatori hanno raggiunto l’ingresso del magazzino. Quindi sono riusciti a entrare senza farsi accorgere. E, una volta all’interno, è stato un gioco da ragazzi rendere innocui i magazzinieri impegnati a sistemare la merce.

La fuga

Anche sul fronte del bottino i rapinatori pare sapessero esattamente cosa cercare, e sono così andati a colpo sicuro: hanno infatti riempito il furgone con undici televisori di ultima generazione (valore stimato tra i 20 e i 30mila euro) e successivamente hanno fatto perdere le loro tracce.

Non prima di essersi assicurati che l’allarme scattasse quando ormai fossero stati abbastanza lontani da non rischiare di essere fermati dalla polizia. E così - unico momento di improvvisazione in un colpo altrimenti studiatissimo - hanno afferrato un rotolo di nastro da pacco e hanno legato i dipendenti del Bennet mani e piedi.

Le vittime della rapina sono comunque riuscite a liberarsi, dopo qualche minuto, e a lanciare l’allarme captato dalla vigilanza privata prima e dalla polizia poi. A metà mattinata, ieri, erano ancora in corso gli accertamenti e la raccolta di dettagli e testimonianze da parte dei poliziotti della Questura.

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