La storia dell’universo: quattro scienziati a Como per raccontarla in piazza

L’iniziativa Dall8 al 30 settembre, alle ore 21 in Piazza Verdi, Fondazione Volta con il Cern di Ginevra, Confindustria Como e l’Insubria organizza un percorso di immagini di carattere divulgativo e l’incontro con gli studiosi

La storia dell’universo è un bellissimo romanzo, di cui ancora non conosciamo l’ultimo capitolo. Fondazione Volta, in collaborazione con il Cern di Ginevra, Confindustria Como e l’Insubria ci accompagnerà attraverso questa storia grazie alla mostra “The code of the universe” (primi sponsor Sicuritalia ed Effelettrica). Si tratta di 16 pannelli fotografici, esposti dall’8 al 30 settembre in piazza Verdi: racconteranno i risultati della ricerca, lo sviluppo tecnologico e soprattutto l’emozione di essere “cercatori di conoscenza”.

La mostra discute le questioni aperte nella fisica moderna come, per esempio, il ruolo degli acceleratori di particelle come potenti microscopi in grado di sondare le scale più piccole della materia. Inoltre, mette in evidenza le applicazioni concrete che le tecnologie innovative degli acceleratori hanno nella nostra vita quotidiana.

Le foto sui risultati della ricerca

La fotografia può catturare al meglio gli sforzi per cercare risposte sul cosmo e, al contempo, rendere evidente il ricco tessuto di emozioni ed esperienze uniche vissute dallo scienziato. «Attraverso queste foto – spiegano gli organizzatori - miriamo a condividere storie sui recenti risultati nella ricerca, le conoscenze ottenute attraverso la collaborazione e le scoperte tecnologiche che ci consentiranno di continuare questo viaggio di scoperta».

Sarà possibile prenotare visite guidate con docenti e studenti dell’Insubria. Il programma sarà fitto e molto variegato: intanto, l’inaugurazione vedrà presenti alcuni ospiti d’eccezione. Si tratta di quattro eccellenze italiane della ricerca scientifica: Daniela Bortoletto, professoressa a Oxford, responsabile della sezione di Particle Physics ed esperta delle tecnologie al silicio, Guido Tonelli, responsabile nel 2010-2011 di una delle collaborazioni che hanno scoperto il bosone di Higgs, professore a Pisa, scrittore di successo e divulgatore, Sergio Bertolucci, direttore scientifico del Cern dal 2009 al 2015, professore a Bologna ed esperto di trasferimento tecnologico, infine Speranza Falciano, vice presidente dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare e professore al Gran Sasso institute.

In collaborazione con il Cern di Ginevra

L’appuntamento sarà alle 21 nel salone Scacchi della Camera di Commercio. Al centro della conversazione il Cern, cioè il più grande centro di Fisica delle particelle al mondo. Fondato nel 1954 grazie allo sforzo di illustri scienziati, si trova a cavallo del confine franco svizzero, vicino alla città di Ginevra. È il luogo che studia i costituenti ultimi della materia per capire come è nato l’universo e quale sarà il suo destino, L’acceleratore attualmente in funzione è il Large Hadron Collider, uno strumento circolare di 27 chilometri situato tra 50 e 175 metri sottoterra in cui circolano, in direzioni opposte, due fasci con trecentomila miliardi di protoni ciascuno.

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