«La sua auto sarà rimossa»
Vigile aggredito da un tifoso

Ex consigliere provinciale in cella per violenza a pubblico ufficiale. Botte all’agente che voleva multarlo per la sosta vietata in zona stadio

Como

«Mi hanno sbattuto fuori dalle guardie padane perché mi hanno accusato di essere manesco». Così, nel 2004, Massimo Caporello, ex consigliere provinciale della Lega, spiegava il perché della sua espulsione dal movimento, decisa dopo un acceso diverbio con l’allora segretario provinciale del Carroccio. Dodici anni dopo il nome dell’ex politico cittadino torna a far parlare di sé, questa volta perché «manesco» - accusano le forze dell’ordine - lo è stato veramente mandando in ospedale un giovane agente della polizia locale.

Prepartita movimentato, quello di ieri pomeriggio allo stadio Sinigaglia.

Ore 13.30, zona hangar. Caporello - questa la ricostruzione dei fatti compiuta dalla polizia locale - è al bar. La sua auto è in sosta nella zona dove, in occasione delle partite casalinghe del Como, viene istituita la rimozione forzata. Un agente della polizia locale la vede e chiama il carro attrezzi. Caporello allora raggiunge il vigile, prova a spiegare che sta per spostare l’auto, ma l’agente replica che ormai l’intervento del mezzo incaricato della rimozione lo deve pagare.

La risposta dell’ex consigliere, volto noto della tifoseria lariana, non si fa attendere: un pugno e il vigile, 26 anni, finisce a terra con il volto sanguinante.

Finisce con l’intervento di polizia locale, uomini della Questura e carabinieri, oltre che con l’arrivo di un’ambulanza che ha trasportato lo sfortunato vigile in ospedale: ha riportato la sospetta frattura del setto nasale.

Alcune testimonianze racconta che, dopo l’aggressione, Massimo Caporello si sarebbe chiuso nella sua auto prima di essere portato via in manette

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