Lampioni al Comune, ultimo atto
Intanto in via Sinigaglia è buio

Da giorni le luci sono spente nelle strade attorno allo stadio - La prossima giunta si pronuncerà sul riscatto di 9mila punti luce da Enel Sole

Como

Viale Sinigaglia, attorno allo stadio, è al buio ormai da diversi giorni.

Le uniche luci sono quelle degli ingressi dei condomini, il resto è un viaggio nel buio. È l’ultima segnalazione arrivata in redazione, la prima del dopo lockdown, anche perché per quasi tre mesi uscire di casa è stato praticamente impossibile.

La manutenzione, per ora spetta ancora ad Enel Sole, proprietaria di buona parte dei lampioni cittadini. Sul tavolo della prossima riunione della giunta comunale approderà l’ultimo atto di una vicenda annunciata da tanti anni, ma finora mai andata in porto e, cioè, il riscatto da parte dell’amministrazione di 9mila lampioni.

A seguire ci sarà il passaggio in consiglio. L’accordo con Enel Sole sulla cifra da versare è stato raggiunto: 600mila euro.

Ora dovrà essere ratificato dall’aula e poi si potrà procedere alla firma degli atti formali davanti al notaio.

Il consiglio, nel settembre del 2018, aveva già deliberato di avviare «il procedimento per l’acquisizione della proprietà degli impianti di Enel Sole posti nel territorio del Comune di Como» e adesso si arriverà alla fase conclusiva. Una volta acquisiti a titolo definitivo i lampioni il Comune potrà avviare una gara per la sostituzione integrale degli impianti con nuove tecnologie e affidare, a chi se l’aggiudicherà, anche la gestione.

Il piano prevede infatti che si persegua «il miglioramento dell’efficienza funzionale e gestionale, l’abbattimento dell’inquinamento (luminoso e atmosferico) e il risparmio energetico delle esistenti risorse impiantistiche di pubblica illuminazione, secondo criteri di efficienza economico-energetica e di sicurezza».

Sarà il Comune a mettere i paletti sulle caratteristiche di base che dovrà avere il nuovo appalto e l’assessore alle Reti Vincenzo Bella aveva ipotizzato la fine dell’anno per vedere i primi interventi.

Tempi che, a causa dello stop dovuto al coronavirus, slitteranno di qualche mese.

Nell’arco di un anno, salvo ulteriori imprevisti, di dovrebbero vedere i primi lampioni di nuova generazione. n .

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