L’assessore regionale promette
«Porterete il pranzo da casa

Valentina Aprea interviene nel dibattito sulla “schiscetta”. «È ora di cambiare le regole. Troveremo un accordo con le autorità sanitarie»

«È ora di cambiare le regole del pranzo a scuola. Io dico “ sì” alla schiscetta».

Valentina Aprea, assessore regionale all’Istruzione, sembra determinata. Il tema del cestino con il pranzo da portarsi in classe fa ancora discutere genitori e docenti, divisi tra chi difende il pasto uguale per tutti e chi la libertà di mangiare ciò che si vuole, sullo sfondo di una normativa complessa e articolata che tiene innanzitutto conto della necessità di garantire una buona e sana educazione alimentare.

«Non ho dubbi - spiega - e presto farò in modo che ogni famiglia sia libera di scegliere. Già da questo mese costituiremo un tavolo tecnico in Regione Lombardia per capire le modalità attuative utili ad aprire alla possibilità di portare il pranzo al sacco. A mio modo di vedere è soprattutto una questione di costi, che non tutti riescono a sostenere. I bollettini sono salati e con la “schiscetta” il risparmio sarebbe netto. Ma questo ritorno al cestino è anche un modo per combattere gli sprechi, vista la quantità di derrate alimentari che vengono buttate. Chi ha voglia di pagare sapendo che quel che mettono nel piatto finisce in pattumiera?».

«Mi preme sottolineare - sottolinea l’assessore - che non si realizzeranno ghetti di sorta. Le linee guida attualmente imposte dalle Ats indicano spazi divisi per il cibo portato da casa e il cibo cucinato dal servizio di ristorazione comunale. Bene: stiamo lavorando per eliminare questa barriera perché, se davvero vogliamo parlare di educazione, allora è bene imparare a stare a tavola tutti insieme, accettando le differenze e i gusti più disparati».

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