«Laurea falsa per poter insegnare»
Nei guai una supplente del Caio Plinio

La Procura contesta a una professoressa di tedesco di aver presentato titoli fasulli

L’accusa della procura di Como ad una insegnate di tedesco, al lavoro un anno fa come supplente al Caio Plinio di via Italia Libera, è pesante. Per il pubblico ministero Mariano Fadda , che in questi giorni ha chiuso le indagini a suo carico, la donna – 47 anni – avrebbe ottenuto il posto da supplente per il periodo compreso tra il 18 settembre 2020 e il 30 giugno 2021 grazie ad un falso diploma di laurea conseguito (secondo quanto riportava l’indicazione) il 17 aprile 2001 alla Iulm di Milano, la Libera Università di Lingue e Comunicazione dove avrebbe portato a termine il corso di laurea di Lingue e letteratura straniere moderne.

Secondo la tesi accusatoria, invece, quel diploma di laurea era stato contraffatto al pari di una seconda certificazione firmata dalla “Direzione segreteria studenti” dove si attestava una presunta avvenuta revoca della decadenza della donna dall’iscrizione quale studente e si “convalidava” al contrario il diploma di laurea in lingue.

Nei guai è così finita una professoressa che ora avrà però il tempo di fornire al magistrato la propria versione di quanto accaduto, cercando di convincere il pm della bontà delle certificazioni e della sua laurea che le permetteva di insegnare. Solo in seguito la procura valuterà se chiedere o meno al giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio.

Le accuse al momento parlano di falso e truffa. Il falso si configurerebbe nella domanda presentata dalla 47enne all’Ufficio Scolastico della provincia di Como in data 5 agosto 2020. Con i titoli forniti, l’insegnante sarebbe così entrata a far parte delle graduatorie provinciali e di istituto per coprire eventuali cattedre scoperte con supplenze, ottenendo il posto di insegnante di tedesco per l’anno scolastico 2020-2021.

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