«Le mie mani sul cuore di quel ragazzo
Così siamo riusciti a restituirgli la vita»

Parla la prof della Magistri che per prima ha soccorso lo studente colpito da infarto: «I suoi compagni erano atterriti. Abbiamo pianto quando abbiamo saputo che stava meglio»

«Battevo le mani sul suo petto e mi sentivo sola con il suo cuore». Paola Nessi è la docente che ha soccorso lo studente di 14 anni della Magistri Cumacini rimasto vittima lunedì di un collasso cardiaco. Era la seconda ora di lezione, e nel laboratorio di informatica era in corso una verifica quando il ragazzino è crollato senza preavviso a terra.

«Non c’era polso, non sentivo il sangue pulsare - racconta la professoressa Nessi -. Ero in palestra, è lì che insegno, ero appena rientrata da una corsa in giardino con un’altra classe. Il bidello è entrato come una furia chiamandomi a voce alta, sapeva che avevo seguito i corsi di formazione per il pronto soccorso. C’era confusione, i ragazzini erano pallidi e al contempo agitati. Quando l’ho visto a terra ho cercato di non ascoltare il chiasso e i rumori, ho tentato di isolarmi per trovare un po’ di concentrazione e rimanere lucida anche se avevo paura. Volevo stare sola con il suo cuore. Il polso e il respiro non c’erano, allora ho iniziato il massaggio cardiopolmonare».

Tutta la comunità scolastica, studenti e genitori, si stringono intorno a questo studente e alla sua famiglia nella speranza che il cammino per tornare a stare bene davvero sia rapido e senza ostacoli. La scuola è in contatto con la mamma. «Sì, sì, anche io le ho inviato un sms - conclude la docente - prima o poi la conosceremo di persona. Per adesso quando ci ha risposto dicendo che stava meglio ci siamo messi tutti a piangere».

L’approfondimento e l’intervista completa su La Provincia in edicola venerdì 18 novembre

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