Le Primavere, benvenuti nel 2050: «La nuova epoca bussa alla porta»

La futurologa L’autrice del libro e future maker Cristina Pozzi: «Mondo e rapporti umani possono essere rivoluzionati»

La future maker Cristina Pozzi, ha recentemente scritto il libro “Benvenuti nel 2050” (Egea editore), che indaga un mondo ancora a venire, ma che già ora possiamo definire come profondamente diverso da quello attuale. Ne parlerà il pomeriggio di giovedi al Polo lecchese del Politecnico.

Abbiamo chiesto all’autrice perché abbia scelto il 2050 come anno simbolo del nostro futuro: «Ho individuato questa data perché quando parliamo di futuro a lungo termine lo percepiamo come qualcosa di astratto. Il 2050, invece, è abbastanza lontano perché il mondo ed i rapporti umani siano rivoluzionati, ma nello stesso tempo ci riguarda tutti perché è possibile che almeno un nostro figlio o un nipote ci arrivi».

Tre decenni cruciali

Va anche tenuto conto che la velocità dei cambiamenti è oggi tale che trent’anni possono essere sufficienti per un vero stravolgimento del nostro pianeta: «Siamo sulla soglia di una nuova epoca, in cui la rivoluzione del modo di vivere, di lavorare, di rapportarsi con i nostri simili sarà dirompente. Fino a qualche anno fa, tra una generazione e l’altra avveniva una sorta di passaggio di testimone, questo oggi non accade più perché ogni 10 o 15 anni le cose cambiano in modo radicale. È anche per questo che oggi le generazioni più avanti con gli anni faticano a capire i giovani».

Due aspetti che che subiranno degli scossoni sono l’ambiente ed i rapporti umani: «Le previsioni sull’ambiente le conosciamo, abbiamo trascurato il nostro pianeta ed ora ne paghiamo le conseguenze. La siccità ed i repentini cambiamenti climatici saranno sempre più all’ordine del giorno. Nonostante questo io sono fiduciosa perché si sta diffondendo un rapporto diverso con la natura. Per esempio, già oggi e ancor di più negli anni a venire, si valuterà il successo di un’azienda anche per il suo impatto col pianeta e con le persone».

La cura delle persone

Un altro punto critico riguarda ciò che avverrà nella cura delle persone, un aspetto che se non sarà ben governato rischierà di creare grandi disuguaglianze. «La medicina migliorerà le nostre vite, le cure saranno personalizzate, ma bisognerà vigilare perché la prevenzione ed il viver bene non siano a disposizione di pochi. Le disparità vanno evitate affinché non si abbiano cittadini di serie A e di serie B. Dobbiamo dire no agli scarti e fare in modo di viaggiare tutti insieme».

© RIPRODUZIONE RISERVATA