Le Primavere: «Il denaro cambia
Ma non temete l’innovazione»

Como: in tanti al Sociale per l’incontro sulla nuova economia «Tutto oggi si evolve, anche i sistemi di pagamento». leprimavere.laprovincia.it/

Il gioco del blackjack come metafora della speculazione che ha portato alla crisi finanziaria del 2007. La scena, paradossale e didascalica, è tratta dal film “La grande scommessa” di Adam McKay e ha introdotto con una certa ironia la serata “La nuova economia del non denaro”, al Teatro Sociale, nell’ambito delle Primavere de La Provincia.

Il tentativo di spiegare alcuni rinnovati aspetti delle transazioni finanziarie è stato l’obiettivo di tutta la serata, sempre con la tensione a conoscere per poter gestire l’innovazione con consapevolezza, senza inutili entusiasmi né ingiustificati timori.

Filippo Pretolani, esperto di monete alternative da tempi insospettabili, e il direttore de La Provincia Diego Minonzio hanno intervistato Savino Damico, responsabile per i pagamenti digitali e l’innovazione tecnologica di Intesa Sanpaolo, e Alberto Dalmasso, cofondatore e amministratore delegato di Satispay, strumento di pagamento via smartphone. Ieri sera è stata svelata la nuova relazione con il denaro, i comportamenti di consumo, le necessità sollecitate e le risposte date dalle nuove tecnologie.

Torna alla crisi del 2007 e 2008 Pretolani: «Allora non ci si rendeva conto di come negli Stati Uniti si fosse di fronte ad una situazione nella quale si violava quasi un patto sociale, perché sulle case non si scherza, chi vuoi che non paghi il mutuo? Se nel 2008 si era ad un passo dal collasso, ora, nel 2018, sappiamo che le banche hanno avuto una vita in più, come nei videogiochi. Nell’ora più buia sono intervenute le banche centrali e hanno detto no, non possiamo far finire il mondo». Intanto il mondo è cambiato e dieci anni fa non sarebbe stato possibile immaginare uno strumento come Satispay, giovane impresa dal fulmineo successo.

Come nasce un’azienda innovativa è la prima, irrinunciabile domanda ad Alberto Dalmasso: «Dalla curiosità e dal fatto di non lavorare da solo - ha risposto - Ero un consumatore che usava lo smartphone e si rendeva conto delle sue potenzialità. Nonostante fossero milioni gli italiani che lo usavano per pagare on line o per consultare il conto corrente, il contante ancora restava una necessità perché gli esercenti hanno difficoltà ad accettare le carte di credito per piccoli importi». Per questo, ha detto, il Italia le carte non sono usate per più del 15% degli acquisti.

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