Le prime messe in Duomo
Distanze e mascherina

Ieri mattina una cinquantina di fedeli: niente banchi, ma solo sedie Il sacerdote: «Ripartiamo». Dall’altare avvisi per la comunione e per l’uscita

I banchi nelle prime file sono inaccessibili, tutta la navata della Cattedrale è costellata di sedie, tutte distanziate e ordinate. Duecento in totale, la capienza massima stabilita dalle nuove norme. Mancano cinque minuti alle dieci e una cinquantina di fedeli sono seduti in attesa che inizi la messa. La seconda della giornata (alla prima, alle 8, ce n’erano altrettanti).

Per entrare, con mascherina obbligatoria, si deve utilizzare la porta di via Maestri Comacini. L’acquasantiere è vuota. Poco distante c’è una confezione di gel per disinfettare le mani.

Sull’altare monsignor Bruno Ortelli che saluta i fedeli dicendo: «Ripartiamo». Poi aggiunge: «Il coronavirus ci ha fatto capire che la morte non è così lontana». E ricorda che «cento anni fa nasceva papa Giovanni Paolo II». La navata centrale dove ci sono le sedie è transennata e ci sono diversi volontari che controllano.

La funzione scorre veloce (in quelle feriali non c’è l’omelia), niente raccolta delle offerte e niente scambio di pace. Poco prima della comunione monsignor Flavio Feroldi, arciprete del Duomo, mascherina sulla bocca (fino ad allora era rimasto in fondo alla chiesa per controllare che tutto si svolgesse regolarmente) si prepara mettendo un guanto monouso sulla mano destra. Nell’altra la pisside con all’interno le particole. Sull’altare monsignor Ortelli spiega ai partecipanti di disporsi su due file e di dirigersi verso l’altare tenendo i piedi sugli adesivi bianchi posizionati sul pavimento in modo da mantenere la distanza. Raccomanda di «mettere la mano sinistra sopra la destra», di «abbassare la mascherina», mettere in bocca l’ostia con la mano e di «rimettere la mascherina subito dopo». I fedeli seguono le istruzioni, qualcuno istintivamente va più avanti, ma si accorge subito e si ferma sul segnale a terra. Quasi tutti prendono la comunione e tornano al loro posto per la benedizione. Il sacerdote dice: «Siamo costretti a dare un po’ di informazioni: al termine vi chiediamo di uscire dalla porta della Rana spostandovi iniziando dal fondo. Le offerte si possono lasciare nelle bussole poiché, come avete visto, è proibito passare per ritirarle».

Tutti pian piano escono. La navata viene transennata e il custode inizia a pulire, una per una, le sedie con il disinfettante.

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