Legittima difesa, scontro anche a Como
«Bene la nuova legge». «Troppo blanda»

Confronto in città tra il deputato “dem” Fiano e quello del Carroccio Molteni. «Non è vero che si può sparare solo di notte». La replica: «Togliere la discrezionalità ai giudici»

Como

Legittima difesa, cosa cambierà se venissero definitivamente approvate le modifiche alla legge passate due giorni fa alla Camera? Se n’è discusso ieri a Como, in un incontro organizzato da Bagai de Comm, Movimento Universitari Padani e Giovani Democratici a cui hanno partecipato il deputato della Lega Nord Nicola Molteni, il collega del Pd Emanuele Fiano e Stefano Marcolini, avvocato e professore associato di diritto processuale penale all’Università dell’Insubria. Ha moderato Bruno Profazio, vicedirettore de La Provincia.

Si è partiti dall’attuale legge, che prevede che la difesa sia da considerarsi legittima solo nel caso in cui insorga un pericolo imminente per sé o per altri dal quale bisogna difendersi, e contemporaneamente non ci sia la possibilità di rivolgersi all’autorità pubblica. Inoltre, secondo il codice, la difesa deve essere proporzionale all’offesa e deve quindi tenere conto dei valori che sono contrapposti.

La legge non piace alla Lega: «La questione - spiega Molteni - tocca due macro temi, ovvero sicurezza e libertà; per me una persona è libera solo se è sicura, e questo deve valere specialmente per le abitazioni. Tocca allo Stato garantire la sicurezza, ma nel momento in cui lo Stato esercita male o non esercita la prevenzione del crimine è giusto che i cittadini abbiano il diritto di esercitare la propria difesa. La nostra proposta di legge vuole creare un principio totale di inviolabilità del domicilio con presunzione assoluto di non colpevolezza. Inoltre vorremmo che venisse tolta al magistrato la discrezionalità di valutazione della legittima difesa».

Molto diversa l’opinione di Fiano: «La difesa non è sempre legittima, altrimenti si contrasta con lo stato di dritto, e allo stesso tempo non si può togliere la discrezionalità del magistrato che è il soggetto chiamato a giudicare; piuttosto si possono aggiungere delle discriminanti da dare ai giudici per valutare la proporzionalità della difesa.n La nuova legge fa questo. E non è vero che consente di sparare solo di notte, basta leggerla.».

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