Letteratura “al femminile”
Scrittrici a confronto a Como

Alle ore 21 in piazza Cavour Savini, Sipos e Teruzzi ne discutono alla Fiera del Libro con la pedagogista Gaiani

Esiste una “letteratura al femminile”? Certo, le autrici sono numerosissime in libreria, ma la questione è più che mai aperta e dibattuta. Per lungo tempo, infatti, i libri firmati da donne hanno dovuto fronteggiare lo stereotipo di una narrativa “minore”, “rosa” nel senso di caremellosa. Il Gruppo 63, che negli anni Sessanta esprimeva l’avanguardia della critica, bollò come una “Liala dei nostri tempi” un autore del profilo di Giorgio Bassani (Il giardino dei Finzi Contini), con riferimento alla più grande autrice italiana di romanzi d’amore e passione. La comasca-varesina Liala, appunto. Da non perdere il confronto di questa sera, alla Fiera del Libro di Como, in piazza Cavour, con la pedagogista Donatella Gaiani e le scrittrici Anna Savini, giornalista del quotidiano La Provincia, autrice del best seller “Buone ragioni per restare in vita” (Mondadori), Rosa Teruzzi (“La fioraia del Giambellino”, Sonzogno), moderate da Nicoletta Sipos (“La promessa del tramonto”. Garzanti). «Quali sono i requisiti della scrittura maschile e in cosa consiste la scrittura femminile? - si è chiesta Sipos nell’articolo pubblicato da La Provincia nell’inserto dedicato alla Fiera del Libro - Il mio sospetto è che la scrittura non dipenda dal genere». Per certo la narrazione è un’alchimia difficilmente esprimibile in un concetto. E Anna Savini lo traduce in un’immagine che rende immediatamente l’idea. «L’unico requisito della scrittura è questo: non annoiare a morte chi legge Io scrivo sempre, ma è solo quando rileggo che so se i conti tornano. Se non tornano taglio. Quando smetto di tagliare è tutto a posto. Se non mi stacco io dalle mie pagine, non si stacca più nessuno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA