L’ex 007 preso a Como
«Io latitante in Africa»

Aldo Anghessa si racconta su Avvenire: «Devo fare 2 anni e mezzo
per delle armi»

L’ex 007 arrestato a Como spunta dal passato. E - latitante in Africa - racconta molto su misteri internazionali, traffici nocivi e radioattivi, promette rivelazioni clamorose e rinverdisce operazioni di polizia dal passato le stesse che lo hanno fatto finire nei guai assieme all’ex pubblico ministero che gli aveva concesso grande fiducia.

Oggi settantenne, Aldo Anghessa, bergamasco per anni residente tra Molina di Faggeto Lario e Brunate, già collaboratore di Romano Dolce quando - quasi 25 anni fa - era un magistrato della Procura di Como, e da sempre sedicente agente segreto, è protagonista di un’intervista pubblicata sabato sul quotidiano Avvenire, dal titolo: “Ex 007 rivela: l’Africa resta la meta dei rifiuti tossici”.

Ed è proprio in Africa - in «un’imprecisata località», si legge nell’articolo - che Anghessa vive oggi, ammettendo: «Tecnicamente» sono «latitante: sono stato arrestato diverse volte, ma condannato una volta sola a Brescia - si legge nell’articolo di Avvenire - Devo scontare due anni e mezzo per delle armi: io le feci ritrovare, ma mi accusarono di traffico». La condanna in questione è proprio quella che gli costò l’arresto, a Como, nel 1994 quando fu portato in cella assieme all’allora pubblico ministero Romano Dolce (condannato in primo grado, ma assolto in appello e successivamente in via definitiva). Anghessa, per quei traffici d’armi, è stato invece condannato, pena che però non ha finito di scontare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA