L’ex orfanotrofio
dimenticato da anni
Nessuno lo vuole

Il Comune vorrebbe metterlo in vendita. La stima dell’immobile sfiora i 10milioni di euro. Dal 2011 soltanto due inquilini e l’atelier di un artista

Como

Per chi non c’è mai entrato prima, è davvero difficile immaginarsi la struttura piena zeppa di alunni in entrata e uscita dalle aule, oppure di comaschi che tornavano in casa dal lavoro o una volta terminata una commissione in centro. Ora, in via Tommaso Grossi al civico quattro, l’ex complesso Baden Powell appare così com’è da anni: deserto e senza futuro.

Ex orfanotrofio, scuola e rifugio per vite ai margini su più corpi di fabbrica, cortili e giardino, è un grande stabile di proprietà comunale dal 1970, sul quale si sono intrecciati per anni, senza fortuna, progetti di restauro e di recupero.

Al momento, oltre a una signora anziana col proprio figlio (gli unici inquilini rimasti di tutti il complesso ma con contratto scaduto, fanno sapere dal Comune), ci sono la sede dell’associazione Radioamatori e l’atelier del pittore Bruno Saba.

Per un momento, pareva potesse diventare un collegio universitario, grazie a un’idea partorita da UniverComo insieme con altre realtà legate alla formazione. Il progetto prevedeva, a grandi linee, la più vasta residenza universitaria della città, realizzata su 3 piani ed estesa per 7mila metri quadrati dei quali mille al piano terra per i servizi comuni (biblioteca, ristoro, sala riunioni, mensa). Ma il progetto è stato messo da parte.

Il Comune ha idee diverse. La mastodontica struttura di proprietà comunale, secondo l’ultima perizia stimata attorno ai nove milioni e 700mila euro, sarà inserita nel piano delle alienazioni per il 2019. Conferma l’intenzione l’assessore al Patrimonio Francesco Pettignano: «Al momento, dev’essere ancora approvato il piano – spiega – stiamo aspettando il parere dei revisori dei conti. Poi andrà in commissione, che dovrebbe essere fissata per settimana prossima, e infine in consiglio».

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