L’ottava vittima è un anziano di Sagnino
Altri venti positivi: 118 contagi in provincia

Aumenta il numero dei pazienti positivi al tampone. In totale (dato aggiornato a venerdì 13 marzo) il Covid-19 ha colpito 9.820 lombardi, provocando 890 vittime - Ancora troppi comaschi violano le regole: restate a casa

Como

È un pensionato di Sagnino di ottant’anni l’ottava vittima comasca del Coronavirus. L’ultimo aggiornamento della Regione, ieri sera, dava conto di un totale di 118 tamponi positivi, venti in più del giorno precedente, un incremento in linea con quello del resto della regione nel contesto di una provincia, più fortunata di altre: nel Comasco, così come in provincia di Varese (per non dire di Sondrio, dove i positivi ieri erano 23, non uno in più rispetto al giorno precedente) l’epidemia ha colpito finora in modo meno violento, almeno da un punto di vista numerico. A Lecco i contagi sono quasi il doppio (237), per non dire dei drammi e delle tragedie di Bergamo, Pavia, Lodi.

Tutti i dati regionali

In totale il Covid-19 ha colpito 9.820 lombardi, provocando 890 vittime, dato ancora in attesa di conferma dal ministero. Si combatte su tutti i fronti e a tutti i livelli. Anche in città - che a livello provinciale detiene il record di pazienti positivi in coabitazione con il Comune di Erba, 14 - ieri sono apparse decine di bandiere, striscioni, manifesti dipinti da mani di bambini, palloncini, colore. Andrà tutto bene, ci si ripete nell’isolamento delle nostre case, anzi: #tuttoandràbene, per dirla con un hashtag, ma paura e angoscia crescono, di pari passo con le informazioni, purtroppo non sempre opportunamente verificate (in questo senso i social network sono deleteri) , che arrivano dalle corsie del “fronte”, l’ospedale Sant’Anna, che giusto ieri ha annunciato un incremento importante dei posti letto non solo in Terapia intensiva ma anche agli infettivi, dove restano ricoverati i pazienti meno gravi.

Il problema rimane sempre lo stesso, nonostante gli appelli, forse addirittura le suppliche: c’è ancora troppa gente in giro, troppi comaschi che non se ne stanno a casa. Ieri il sindaco Mario Landriscina ha rivolto un ulteriore, accorato appello a tutti, perché uscire, condividere spazi e parole - a meno di non farlo a distanza di sicurezza - non fa che offrire al virus occasioni di “trasporto”, e quindi di vita (la sua): «Purtroppo ancora oggi (ieri, ndr) si sono verificati numerosi assembramenti e troppa gente, anche di fasce di età molto diverse circola imprudentemente non solo sul lungo lago, ma in molti quartieri - ha fatto sapere il sindaco -. In alcune situazioni è intervenuta la polizia locale e analogo sforzo è condotto dalle altre forze di polizia a cui dobbiamo grande riconoscenza per questo ulteriore impegno. Si richiama ancora una volta tutta la popolazione ad assumere comportamenti responsabili a tutela innanzitutto di se stessi ma anche di quanti, familiari, amici, conoscenti, possono essere coinvolti inconsapevolmente».

Nuovi provvedimenti

E ancora: «Bisogna capire che l’unica vera arma che abbiamo è evitare il contagio! Rispettiamo e valorizziamo in questo modo anche l’enorme lavoro che, pagando un prezzo altissimo, tutti gli operatori della sanità stanno profondendo per salvare quante più vite possibile. Restiamo a casa! Per rispetto e per amore di noi stessi e di chi ci sta a cuore».

Il sindaco ha poi aggiunto di non escludere «ulteriori e urgenti provvedimenti quali la chiusura di cimiteri, parchi e giardini per dare un ulteriore messaggio educativo e far capire a tutti la reale portata della situazione».
S. Fer.

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