Lucini: «Sollevato ma non contento. Mi hanno portato via 7 anni»

L’ex sindaco «Difficile non pensare a quello che poteva essere per me e la città». Gerosa: «Persona onesta e innamorata di Como». Le parole di Spallino e del Pd

Ha aspettato sette lunghi anni l’ex sindaco Mario Lucini prima di poter vedere cadere tutte le accuse e la condanna in primo grado per il cantiere delle paratie.

Ma se ieri si è indubbiamente detto sollevato per la sentenza di secondo grado, non si è certo definito contento («purtroppo non posso, non riesco ad esserlo»). «Oggi è stata una giornata importante per me e per la mia famiglia; non so ancora se conclusiva, ma certamente importante - ha scritto ieri sera sulla sua pagina Facebook -. Ringrazio le tante persone che in queste ore hanno voluto ancora una volta mostrarmi la loro vicinanza. Sono sollevato? Sì, mi sento molto sollevato perché questi 7 (sette!) anni sono stati molto difficili; più di quanto si possa immaginare senza averlo provato sulla propria pelle».

«Guardare avanti»

E ancora: «Non chiedetemi però se sono contento. Purtroppo non posso, non riesco ad esserlo. In questo momento prevale un grande senso di amarezza, perché so che nessuno potrà mai restituire a me, alla mia famiglia e alla mia città questi sette anni». Parole dure, quelle dell’ex primo cittadino, geologo: «È difficile, troppo difficile, non pensare a quello che poteva essere - per me, per la mia famiglia e per la mia città - e non è stato. Sono però consapevole che la forza della vita ti chiede sempre di guardare avanti e il volto splendente dei miei nipotini traccia in modo potente questa direzione». Commenti sono arrivati dal mondo del centrosinistra e dai “suoi” assessori” dal 2012 al 2017. Daniela Gerosa, allora titolare della delega ai Lavori pubblici ieri ha detto: «Sono contenta che Mario, un bravo sindaco e una persona profondamente onesta e innamorata della politica e della sua città, possa finalmente lasciare alle spalle questo macigno. Le ferite, purtroppo, resteranno». E ancora Bruno Magatti, titolare dell’Ambiente: «Finalmente giustizia e verità. C’è voluto tempo e pazienza ma non mi aspettavo nulla di diverso conoscendo le persone accusate, avendo fatto parte di quella Giunta. Quando le scuse?». Lorenzo Spallino allora assessore all’Urbanistica ha scelto Twitter per lanciare sibillinamente anche una candidatura a sindaco di Lucini nel 2027: «Al di là della immensa felicità, vogliamo parlare delle prossime elezioni?». Luca Gaffuri, ex consigliere regionale del Pd ha detto: «Sono contentissimo, finalmente».

«Chi l’ha demolito ora si scusi»

Il Pd ha diffuso una lunga nota firmata dal segretario cittadino Tommaso Legnani e dai consiglieri comunali Patrizia Lissi, Stefano Legnani, Stefano Fanetti e Gabriele Guarisco: «Dopo sette anni, la magistratura conferma un dato di fatto di cui, insieme alla stragrande maggioranza dei cittadini comaschi, non abbiamo mai dubitato: Lucini è innocente». E aggiungono: «La sentenza di assoluzione che arriva oggi riabilita la figura di Lucini, pur arrivando a caro prezzo in termini di tempo ma soprattutto di pesantissime accuse e squallido sciacallaggio dai più svariati avversari politici. Alcuni hanno costruito la propria fortuna politica sui tentativi di demolire la figura dell’ex sindaco, su proclami forcaioli e sul fango. Nel giorno in cui mettiamo la parola “fine” a questa vicenda, vorremmo sentire queste voci chiedere scusa».

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