Lungolago, i privati al Comune
«Facciamo noi ma non ci ostacoli»

La passeggiataIl presidente degli Amici di Como: «Siamo pronti a fare la nostra parte» Ma pone una condizione: «Nessun bando, non vogliamo complicazioni o intralci burocratici»

Ieri l’imprenditore Mario Pittorelli aveva lasciato intendere che gli Amici di Como avrebbero preso a cuore la questione della passeggiata. Oggi il presidente Silvio Santambrogio mette il sigillo dell’ufficialità al rinnovato interesse dell'associazione per quei 150 metri di lungolago, meta ambita da migliaia di turisti che giungono nella nostra città.

«Lo stato di degrado in cui versa non è più tollerabile - dice Santambrogio - Siamo davvero molto preoccupati, dopo che come associazione ci abbiamo messo la faccia e i soldi per risollevare l’immagine di Como durante i primi anni del cantiere delle paratie, e appunto ci eravamo inventati quel percorso protetto che permetteva la vista sul lago. Ora quelle grate non servono più e lo stato di abbandono in cui versa il lungolago è un brutto biglietto da visita. Ne parliamo da tempo in modo informale all’interno dell'associazione, al prossimo consiglio porteremo in discussione la questione. Credo che saremo tutti d’accordo». Per gli Amici, che già tante volte sono intervenuti proprio in questa zona della città, non sarebbe comunque un problema di soldi: «Siamo in tanti, 150 soci che amano questa città - avverte Santambrogio - Il problema semmai può essere il Comune».

In che senso? «Nel senso che temiamo le pastoie burocratiche. Se per il nostro intervento dovesse porre paletti troppo stringenti, per esempio un bando, allora non ci staremmo. Non abbiamo bisogno di burocrazia, abbiamo bisogno di procedure snelle e celeri». Daniele Brunati, che degli Amici è il coordinatore, ricordava che otto anni fa Palazzo Cernezzi diede il via libera alla realizzazione della passeggiata nel giro di un mese e mezzo.

Santambrogio cita un episodio virtuoso di una decina di anni fa: «Con l’allora assessore Stefano Molinari risolvemmo in pochi giorni la questione della fontana di viale Geno. Noi finanziammo l’intervento, e il Comune lo eseguì subito dopo. Ecco, abbiamo positive esperienze pregresse proprio con il municipio: spero che si possano replicare, avendo come obiettivo quello di risolvere i problemi, non quello di crearne di nuovi». Da Palazzo Cernezzi, però, ancora nessuna risposta all’idea lanciata dagli Amici.

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