Manifestazione in piazza
e petizione da 8500 firme
«Vogliamo il dormitorio»

Presidio di Como Senza Frontiere i per ricordare don Roberto Malgesini e per chiedere un luogo dove ospitare i senzatetto

Per don Roberto, per un dormitorio, per i migranti. Ieri pomeriggio intorno alle 15.30 gli attivisti di Como Senza Frontiere si sono riuniti tra il Broletto e piazza Grimoldi per una marcia immobile, per evitare contatti e mantenere il distanziamento sociale. Come già successo in passato questa manifestazione aveva la finalità di cambiare la percezione nella cittadinanza del fenomeno della migrazione.

«In un giorno particolare – ha detto Fabio Cani, uno dei promotori – il 3 ottobre di sette anni fa a poche centinaia di metri dall’isola di Lampedusa si è verificato uno dei peggiori disastri nella storia delle traversate nel Mediterraneo». L’iniziativa però era anche tesa a sostenere la richiesta di aprire in città un dormitorio per i senzatetto come ha fatto una parte della società civile e come ha votato la maggioranza del consiglio comunale. Una nuova casa da intitolare alla memoria di don Roberto Malgesini, il prete valtellinese che in San Rocco si spendeva per gli ultimi.

«Per la gente che non ha il problema di dormire, ma di vivere – ha detto ancora Cani – il dormitorio si può fare, è incredibile che Como non risponda a questo appello. La nostra città ha le risorse per riuscirci e ha la disponibilità di diversi spazi. Per esempio l’ex casa albergo di via Volta, uno stabile abbandonato a se stesso da anni che aspetta solo di cadere a pezzi. È di pregio, basterebbe la chiave per aprire, per fare le pulizie ci vuole poco. A palazzo dicono che Como ha dei problemi nel dare una soluzione a queste esigenze. Ma non è vero, è una pura bugia». La giunta e gli assessori competenti da oltre un anno dicono di essere al lavoro sul tema, ma poi sul dormitorio fanno un passo indietro sostenendo che non serve. È questa almeno la posizione della Lega, mentre nella maggioranza Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno votato a favore.

Ieri in piazza Como Senza Frontiere ha chiesto ai comaschi di firmare la petizione già lanciata da una pensionata milanese che ha già raccolto su change.org 8500 sottoscrizioni. La petizione online va per la sua strada, ma gli attivisti comaschi la sostengono pur presentando un loro testo. «Mettendoci la faccia e servisse la mano al portafoglio – ha detto Cani – così che l’amministrazione comunale capisca che non si può fare a meno di un dormitorio». Tra i presenti in piazza Luigi Nessi. A seguire è intervenuta l’associazione AccoglierSi che si batte anche a Milano contro i centri di permanenza per i migranti in attesa di rimpatrio. n 
S.Bac.

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