Mense scolastiche
Pasti da fuori per 2500 bambini

Servizio ad aziende private dove non c’è la cucina. Si aggiungono altre strutture: da via Alciato a Breccia

Ci sono molte certezze e alcuni punti interrogativi che saranno sciolti in via definitiva nelle prossime settimane. Partiamo dai dati certi, contenuti nei documenti. Per le 22 scuole comunali (a cui si aggiungono la cooperativa Sociolario e le serre di Mognano) che oggi vedono i pasti arrivare sui furgoncini comunali dopo essere stati preparati in altri istituti cittadini, arriveranno direttamente dal privato. A queste scuole si aggiungono due cucine che verranno chiuse per problemi strutturali: si tratta di quella dell’infanzia di via Alciato poiché gli interventi di adeguamento richiesti dall’Ats non possono essere realizzati secondo le verifiche di Palazzo Cernezzi poiché l’edificio è sottoposto a vincolo monumentale da parte della Soprintendenza. Problemi tali da determinare la chiusura della cucina sono stati rilevati anche in via Nicolodi a Breccia.

Questa soluzione riguarderebbe 2326 alunni delle scuole per l’infanzia (via Brambilla, Ponte Chiasso, Prestino, Palma, Trecallo, Varesina, Volta), delle primarie (via Brambilla, Civiglio, Cuzzi, Lora, Monte Olimpino, Muggiò, IV Novembre, Perti, Ponte Chiasso, Tavernola, XX Settembre, Viganò), delle secondarie (via Cuzzi, Monte Olimpino, Sagnino) oltre a Sociolario e serre. Si aggiungono, come detto, via Alciato e Breccia.

Ma non è finita. Ci sarebbero altre scuole a rischio per le cucine. Nulla di certo, al momento, poiché sono ancora in corso le verifiche sia dal punto di vista strutturale sia da quello del personale. Si parla però della scuola dell’infanzia di Monte Olimpino (37 iscritti) e della primaria di via Fiume (299). Tra le mamme di via Zezio si parla anche di un’ipotesi di addio alla cucina (121 i ragazzi oltre a 8 docenti).

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