Mense scolastiche, riviste le tariffe dopo quattro anni: aumento del 7%

Comune La giunta ha deliberato le novità, quasi 60 euro in più all’anno per molte famiglie - Le cifre variano a seconda del reddito Isee. In futuro centro unico di cottura in via Somigliana

Como

La mensa a scuola l’anno prossimo costa il 7,4% in più. La giunta ha deliberato un aumento delle tariffe del servizio di refezione scolastica, ferme ormai da quattro anni.

Le famiglie con l’Isee più basso continuano a non pagare, i nuclei che dichiarano dai 3mila ai 7.500 euro passano da 2,31 euro a pasto a 2,48, quindi il balzo è di 17 centesimi. Per la fascia Isee che va dai 7.500 euro ai 10mila l’aumento è pari a 27 centesimi, da 3,7 a pasto a 3,97. Infine sopra ai 10mila euro e per tutti i non residenti in città da 4,63 a 4,97, quindi 34 centesimi a pasto. Per queste ultime famiglie, immaginando di usufruire del servizio tutto l’anno scolastico l’intera settimana, sono poco meno di una sessantina di euro di spesa in più.

La decisione è stata presa, si legge agli atti, «considerata la necessità di procedere all’aggiornamento del costo pasto per l’anno scolastico 2023-2024, vista l’indicizzazione Istat di marzo, pari al 7,4% su base annua». Ciò nonostante «l’aggiornamento pari a un più 5,8% già riconosciuto invece all’appaltatore del servizio di ristorazione scolastica per il corrente anno». Nella delibera la giunta spiega anche che «lo stesso appaltatore ha già anticipato al Comune la prossima richiesta di aggiornamento del costo pasto a proprio favore anche per il prossimo anno, il 2023-2024».

Restano le agevolazioni per tutte le fasce Isee per i fratelli iscritti e per gli alunni disabili, sempre con il presupposto che le famiglie risultino residenti in città. Lo sconto è pari al 25% in entrambi i casi citati.

Restano le agevolazioni per i fratelli iscritti

Questo aumento comporta un incasso aggiuntivo per il Comune pari a 60mila euro in più, rispetto all’importo complessivo previsto in entrata per il 2023 che in totale ammonta a due milioni e 80mila euro.

Il servizio di refezione comunale, in buona parte dato in appalto esterno, oggi si rivolge a bambini e docenti per un massimo di 4mila pasti al giorno. Sono 39 i refettori serviti, di cui 18 all’infanzia, 20 alle primarie e uno alle secondarie. L’organizzazione è distinta a seconda che le scuole facciano o meno il tempo pieno. L’assistenza fornita con personale di supporto dal Comune non ha comunque visto aumenti di prezzo, fermi a 2,14 euro a pasto per la fascia di Isee più alta. Si tratta di una quota da aggiungere al costo base del pranzo. Per semplificare comunque gli alunni delle primarie interessati dai rientri a scuola sono circa 1.800.

Occorre dire che rispetto all’appalto precedente, prima del 2019, per le famiglie il pagamento della mensa è più semplice e vantaggioso. Prima c’erano i bollettini mensili, ottenere i rimborsi in caso di assenza era molto complicato. Adesso la comunicazione è immediata, c’è la ricarica. Certo un pur piccolo balzello non farà troppo piacere ai genitori.

All’orizzonte comunque, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale il prima possibile, in via Somigliana verrà costruito un nuovo centro unico di cottura, affidato alla gestione dei privati. Si attendono manifestazioni di interesse per la presentazione di progetti. Il servizio di ristorazione scolastica verrà quindi rivoluzionato.

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