Mense scolastiche, si pagherà online
Addio ai bollettini, meglio internet

Basta bollettini, si farà tutto via web o con la banca. E nei giorni di assenza nulla è più dovuto - Adeguate le tariffe all’indice Istat: il buono pasto passa da 4,53 euro a 4,58. Inalterate le fasce di esenzione

Una rivoluzione attende i genitori dei ragazzi che frequentano le scuole comasche: a partire da settembre non si pagherà più il servizio con i bollettini postali, ma si farà tutto via Internet, in un sito creato dal Comune per le famiglie degli alunni.

Un sistema che permetterà di corrispondere il dovuto solo per i pasti effettivamente consumati, abolendo così la complessa procedura dei rimborsi, peraltro solo parziali.

Se con l’attuale modello infatti si versa la cifra dell’abbonamento mensile e si chiede in un secondo momento la restituzione per i pasti non consumati (comunque mai per l’intero ammontare, la richiesta può essere avanzata dopo il terzo giorno di assenza e in ogni caso viene restituito al massimo il 50% dell'abbonamento), da settembre non sarà più necessario chiedere alcunché: l’importo del pasto sarà addebitato solo se l’alunno risulterà presente a scuola. In caso contrario non verrà scalato nulla.

Per rendere possibile questo passaggio, il versamento dovrà essere effettuato online e in anticipo. Una rivoluzione pensata per semplificare la vita alle famiglie e agli stessi uffici comunali. Ogni famiglia potrà consultare in qualsiasi momento lo stato del credito, ed effettuare versamenti in tranche minime di 20 euro, o superiori, da 50 o 100 euro. Per il resto non cambierà nulla, se non l’adeguamento annuale Istat delle tariffe, i famosi 2 euro in più sull'abbonamento mensile di 98 euro. Con il nuovo sistema il costo del singolo ticket passa da 4,53 euro a 4,58. Sono stati mantenuti i centesimi, perché i residui a fine anno potranno essere recuperati o mantenuti per l’anno successivo, o eventualmente girati a favore di un fratellino. Restano gli sconti del 25% per il secondo figlio e per i disabili.

Inalterate le fasce protette di reddito Isee, a cui nel corso dell’ultimo anno hanno fatto riferimento 300 famiglie di bimbi delle scuole dell’infanzia e 600 delle primarie: fino a 3.000 euro il servizio è gratuito, da tremila a 7.500 euro il costo pasto sarà di 2,29 euro, nella fascia successiva, fino a 10mila euro 3,66 euro. Oltre, vale a dire senza alcuna esenzione (2.270 famiglie di bimbi delle primarie e un migliaio delle scuole dell’infanzia), il costo sarà di 4,58 euro.

Dal passaggio al nuovo sistema, che comporterà un effettivo risparmio per le famiglie, che azzereranno le spese nei giorni di assenza dei figli, il Comune si attende anche un abbattimento dell’evasione, che attualmente è intorno la 10%, per una cifra che si aggira intorno ai 150mila euro.

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