Mercato coperto, cantiere in arrivo
La scelta: traslocare o chiudere tre mesi

Il Comune deve intervenire per riqualificare lo stabile che ospita le bancarelle «Bene i lavori, ma si trovi una soluzione per evitare danni economici alle nostre attività»

Gli operatori del mercato coperto hanno paura di essere trasferiti nel nuovo padiglione da anni deserto per permettere al Comune di riqualificare il vecchio stabile. L’alternativa è la chiusura per circa tre mesi. Ieri i commercianti del mercato comunale di via Mentana si sono riuniti in assemblea.

Si sono detti contenti per il rinnovato impegno dell’amministrazione comunale che ha intenzione entro l’anno di mettere a norma la struttura bisognosa di interventi sugli impianti. Ma è stata pure espressa preoccupazione per i tempi tecnici dei lavori, almeno tre mesi, che imporrebbero uno spostamento o una chiusura degli esercizi del principale padiglione.

«Gli operatori riuniti in assemblea valutano in modo positivo la volontà del Comune di ristrutturare il mercato – si legge in un primo comunicato redatto dai negozianti – sono anni che conduciamo una battaglia per far diventare lo storico mercato annonario un luogo degno di essere frequentato e visitato. Dai turisti, ma soprattutto dai cittadini comaschi che hanno tutto il diritto di fare la spesa in un luogo accogliente, pulito e sicuro. Sulla base di quanto riportato ai nostri rappresentanti siamo dunque disposti a collaborare con l’amministrazione e gli assessori competenti. Vi sono però delle condizioni che non possono non essere poste con la massima attenzione».

I lavori di cui si parla devono partire entro fine anno, con un accordo da sancire con le associazioni di categoria da sottoscrivere già a settembre. I commercianti, imbiancature a parte, hanno sempre chiesto l’allontanamento dei piccioni, degli ingressi automatici, la ristrutturazione dei servizi igienici e un nuovo impianto per l’aria condizionata.

«Uno spostamento degli esercizi anche temporaneo deve essere attentamente valutato – si legge ancora nel documento - in relazione alla possibilità di utilizzare il padiglione ex grossisti recentemente ristrutturato e desolatamente vuoto da anni. Si tratta di una struttura priva di allacciamenti, servizi e spazi commerciali. Non solo, in alcuni casi gli stalli sono inadeguati alla ricollocazione seppur a breve termine dei negozi ora collocati nel primo padiglione. Sono allo stato grezzo. È evidente che le nostre piccole imprese non sono in grado di sobbarcarsi il costo di due traslochi in rapida successione con lo spostamento di attrezzature, impianti, macchinari e collegamenti. È altrettanto palese che tutto ciò avrebbe costi difficilmente sostenibili per la maggioranza degli interessati. La stessa ipotesi di chiudere battenti, anche se temporaneamente, rappresenterebbe un danno economico affatto banale».

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