«Mia madre, portata in ospedale
Si è contagiata ed è morta sola»

«Abbiamo visto nostra madre soffrire sola, attraverso lo schermo di un telefono e cambiare nel volto travolta dalla paura»

Mentre la campagna vaccinale zoppica e incontra nuovi ostacoli, per Covid si continua a morire soli. Le figlie di Maria Cammalleri, 80 anni, di Breccia, vogliono raccontare la sofferenza degli ultimi giorni della madre, mancata per colpa del virus.

«Nostra mamma era cardiopatica, ma era lucida, indipendente, ci faceva da mangiare – racconta Patrizia, la figlia – a fine anno ha avuto uno scompenso e il medico le ha consigliato il ricovero. Pensavo, a torto, che gli ospedali fossero ormai al sicuro della pandemia. Non dovevo farla andare, mi sento in colpa. L’ambulanza l’ha portata al Sant’Anna dove ha trascorso due giorni interi al pronto soccorso. Giorni duri e provanti per una donna anziana, senza un letto. I tamponi sono sempre stati negativi, almeno fino a quando è salita in Geriatria».

La donna, hanno spiegato alla famiglia i medici, soffriva anche di altri problemi di salute, ma non c’era traccia di Covid. L’unico filo che collegava la signora Cammalleri alla famiglia era lo smartphone. Ma capire bene e parlarsi non è stato facile, nemmeno ricevere comunicazioni puntuali sullo stato di salute della madre. «Abbiamo visto nostra madre soffrire sola, attraverso lo schermo di un telefono – spiega Patrizia – e cambiare nel volto travolta dalla paura. Sempre al telefono i medici a inizio anno ci hanno detto che era stata trasferita in un altro reparto, era diventata positiva. Abbiamo chiesto spiegazioni senza risultato. Poi un giorno all’improvviso è arrivata una strana video chiamata. Un’infermiera aiutava mia madre a salutarci e poi le ha fatto indossare l’ossigeno. Non l’abbiamo mai più rivista. Tre ore dopo ci hanno comunicato il decesso». La famiglia della signora Cammalleri non riesce a darsi pace. Ha bussato a tante porte, ha chiesto consulenza. «Poco prima che mia madre salisse in cielo sono andata in chiesa – dice la figlia – le campane di Breccia suonavano e sapevo che quelle campane le ricordavano i giorni felici. E così ho registrato il suono e le ho spedito un messaggio. Ci ha salutato dicendoci che ci voleva bene. Se non fosse andata in ospedale molto probabilmente non sarebbe morta».

«Nel rinnovare la vicinanza e le condoglianze per la morte della signora – fa sapere l’Asst Lariana - ricordiamo che l’ufficio relazioni con il pubblico può fare da tramite tra i familiari e i clinici, per consentire di ottenere risposta ai propri dubbi. Siamo consapevoli delle difficoltà di comunicazione che possono verificarsi in momenti di grande emergenza, e di questo possiamo solo scusarci».

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