Migranti in stazione, Confcommercio:
«Utilizzate uno degli edifici dismessi»

L’associazione: «Gravi ripercussioni sul turismo, il prefetto trovi una sistemazione»

Como

All’inizio fu un articolo della stampa inglese, che parlava del lago delle star invaso da migranti, a far arrabbiare gli operatori del settore turistico. Adesso i vertici di Confcommercio e Camera di commercio si rivolgono direttamente al prefetto Bruno Corda chiedendo una sistemazione «consona» per le persone che da settimane bivaccano tra la stazione San Giovanni e il parco antistante, nella speranza di riuscire a entrare in Svizzera e spostarsi poi nel nord Europa. Speranza vana, visto che vengono tutti respinti dalle autorità elvetiche.

«Ci siamo rivolti al prefetto - spiega Confcommercio - coinvolgendo la Camera di commercio, il cui presidente Ambrogio Taborelli ha evidenziato le ripercussioni negative che questo triste e drammatico episodio sta provocando sull’economia e in particolare le ricadute negative sul turismo e le attività che operano in questo settore».

Appello dell’associazione

«Auspichiamo - aggiunge l’associazione di via Ballarini - che il prefetto possa riuscire a individuare una sistemazione provvisoria più consona e dignitosa per queste persone in uno degli edifici pubblici dismessi o sottoutilizzati, per affrontare la situazione d’emergenza». Confcommercio scrive di aver profuso il massimo impegno da un lato per evitare altri danni «alla nostra già disastrata economia» e dall’altro «per aiutare chi ha bisogno» (ricorda di aver scritto a tutti gli associati per chiarire come effettuare donazioni e di aver promosso l’iniziativa “pane sospeso”).

Per il momento, tuttavia, non si profila l’attivazione di strutture in città per ospitare i migranti. In compenso arriva in stazione il presidio sanitario più volte auspicato. L’ha annunciato ieri l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera al termine di un vertice in città .

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