Minacciata dalle finte maghe
In tre sotto accusa per la truffa

Albate, chiusa l’inchiesta su un complicato raggiro ai danni di una donna comasca

Como

La fattucchiera “spolpacchiona”, come si definiva al telefono, rischia di finire davanti a un giudice con l’accusa di truffa aggravata e tentata estorsione. La Procura di Como ha chiuso l’inchiesta a carico della sedicente maga, arrestata nel marzo dello scorso anno, protagonista di un complicato raggiro nei confronti di una donna comasca. In crisi per una relazione d’amore contrastata, la donna si era fidata dei consigli e degli elisir della novella “Amelia” finita sotto inchiesta.

A portare a galla l’intera vicenda erano stati i carabinieri della stazione di Albate, che avevano ricevuto lo sfogo della donna finita, suo malgrado, nelle mani della finta maga.

Tutto ha avuto inizio nell’estate di due anni fa, quando la donna, comasca, irretita - secondo la Procura - dagli indagati, sarebbe arrivata a sborsare ben 41mila euro per elisir d’amore e pratiche antimalocchio. La decisione di denunciare alcuni mesi più tardi, quando, per convincerla a pagare, madre e figlia erano arrivate a minacciare la donna della pubblicazione su facebook delle sue fotografie senza veli.

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