Molestie sessuali durante la scuola guida
Comasco accusato da due ragazze

Sospeso dalle lezioni lui si è sempre difeso: «Abbracci e complimenti, ma senza malizia»

Como

Baci, carezze, abbracci, complimenti sempre più insistenti. Lui dice: «Nessuna malizia, è il mio modo di fare». Ma per le ragazze coinvolte e la Procura il limite tra «complimento senza malizia» e molestia sessuale sarebbe stato abbondantemente superato.

Chiusa l’inchiesta a carico di un comasco, da oltre trent’anni insegnate abilitato per le autoscuole, sospeso dall’attività lo scorso marzo su ordine del giudice delle indagini preliminari dopo che una ragazza neopatentata lo aveva accusata formalmente con una denuncia depositata ai poliziotti della squadra mobile. Ora le giovani che lo accusano di molestie sono due. E, se non riuscirà a convincere la Procura della sua innocenza, rischia di dover rispondere delle accuse davanti a un giudice.

Nel corso dell’interrogatorio del marzo scorso, dopo la sospensione dal servizio, l’ormai ex istruttore si sarebbe difeso sostenendo da una parte che in oltre trent’anni di servizio nessuna mai lo aveva accusato di alcunché prima di adesso, ma soprattutto che dietro i suoi atteggiamenti non vi sarebbe stata alcuna malizia.

Aveva ammesso che sì, gli abbracci c’erano stati così come gli apprezzamenti: «Ma faccio così con tutti, anche con i ragazzi. È il mio modo di comportarmi».

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