Monossido nell’appartamento
Intossicati fratello e sorella

L’allarme è stato lanciato al 112 in piena in piena notte. L’uomo è caduto e ha battuto la testa. Ieri sono stati entrambi dimessi

Se la sono vista brutta fratello e sorella in via Scalabrini 74, protagonisti ieri notte dell’intervento dell’Areu: sono stati salvati appena in tempo da una intossicazione da monossido di carbonio che poteva risultare fatale.

La signora di 74 anni, vive qui da sola in un’appartamento al piano rialzato della palazzina costruita ancora nel periodo tra le due guerre. In questi giorni ospitava il fratello poco più anziano, 77 anni, venuto dalla Germania per farle visita durante il periodo natalizio.

Martedì sera dopo cena i due fratelli hanno avvertito un malore: capogiro e nausea. I sintomi non si sono attenuati nemmeno quando hanno deciso di coricarsi. Sulle prime hanno pensato alla cena, alla digestione lunga e difficile di cibi troppo pesanti. Insomma, a qualcosa di passeggero che se ne sarebbe andato col passare delle ore.

Ma il malessere peggiorava con l’avanzare della notte anziché attenuarsi. E l’uomo ha pure battuto la testa cadendo per terra. Così la donna ha pensato di chiamare un’amica al telefono, che a sua volta ha provvidenzialmente avvertito il 112, il numero unico di emergenza. E così in via Scalabrini 74 nel giro di pochi minuti sono arrivate due ambulanze con l’automedica: per i sanitari i sintomi non lasciavano dubbi: si trattava di intossicazione da monossido di carbonio.

La signora è stata portata all’ospedale Sant’Anna e dimessa in mattinata, mentre il fratello è stato portato a Milano per un trattamento in camera iperbarica, dalla quale è stato dimesso nel pomeriggio di ieri.

Sul posto anche i vigili del fuoco, alla ricerca di indizi per risalire alla causa della diffusione del pericoloso gas all’interno dell’abitazione, causa individuata in uno scaldabagno a gas presente nell'appartamento.
F. Ton.

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