Muggiò, protesta
davanti alla piscina
Senza Como Nuoto

Al sit-in i soli atleti della Pallanuoto Como. Rimpallo di responsabilità tra Federazione e Comune: «Ancora non c’è chiarezza sui lavori da svolgere»

Fuori dalle porte della piscina di Muggiò a sette mesi dalla chiusura dell’impianto 150 persone mercoledì sera si sono ritrovate al freddo per chiedere al Comune la riapertura della vasca.

Il fronte dei nuotatori si è però spaccato. L’iniziativa organizzata dalla Pallanuoto Como non ha visto, come promesso negli scorsi giorni, la partecipazione della società “rivale”, la Como Nuoto, che ha consigliato ai suoi soci di non scendere in piazza a fronte della «delicata situazione politica».

Ieri sera non è stato possibile contattare telefonicamente per un chiarimento il presidente della società Mario Bulgheroni. Non si sono visti neppure i rappresentanti dell’amministrazione comunale, al contrario hanno portato la loro solidarietà degli esponenti del Pd come Angelo Orsenigo e Patrizia Lissi.

È intervenuto anche Danilo Vucenovich il presidente della Federazione italiana nuoto per la Lombardia che da anni gestisce la piscina. «Noi abbiamo già firmato una nuova convenzione visto che la precedente è scaduta il 30 giugno – ha spiegato Vucenovich, accanto al direttore dell’impianto Stefano Manfredi Uberti – e abbiamo ottenuto anche l’approvazione della Fin di Roma. Poi però il Comune ci ha chiesto ulteriori interventi e lavori che ci mettono in difficoltà. Senza consegnarci documenti e carte necessarie a garantire la sicurezza degli utenti. Così la responsabilità, anche penale, ricade su di me e non è accettabile». Secondo la Fin i documenti mancano dal 2015, un primo procedimento a carico del presidente lombardo è già scattato due anni fa. «Certificati e agibilità mancano per le lentezze della burocrazia – così ancora Vucenovich – senza non possiamo nemmeno quantificare i lavori, redigere un progetto e un cronoprogramma delle tante manutenzioni che dobbiamo fare».

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