Multato imprenditore cinese
Il Fisco gli pignora i macchinari

Polizia e guardia di finanza all’interno di una ditta tessile in città - Due operai in nero, debito da 700mila euro con l’Agenzia delle entrate

Como

Un imprenditore cinese titolare di una piccola azienda tessile con una quindicina di dipendenti in via San Bernardino da Siena, è stato sanzionato al termine di un’ispezione eseguita l’altra mattina da polizia di Stato, Guardia di finanza, carabinieri del Nas e carabinieri del nucleo in servizio all’Ispettorato del Lavoro.

Pagherà, l’imprenditore, sanzioni per svariate decine di migliaia di euro: 6mila “soltanto” per i due lavoratori in nero che prestavano la loro opera in azienda, più altri 27mila euro per una serie di inadempienze legate al piano della sicurezza e al quadro normativo che un tempo si rifaceva alla legge “626” (che oggi è stata soppiantata da norme più aggiornate).

Non solo: sempre il titolare dovrà rispondere anche di alcune irregolarità contestate sia dall’Ats (ex Asl) sia dal Nucleo antisofisticazione dell’Arma dei carabinieri. Proprio il Nas, in particolare, ha proceduto al sequestro di circa una cinquantina di chilogrammi di alimenti in cattivo stato di conservazione.

Si trattava ovviamente di alimenti destinati al consumo “interno” dei dipendenti. Il dazio più salato, però, l’imprenditore rischia di doverlo pagare all’Agenzia delle entrate: per un debito con il Fisco di circa 700mila euro si è visto sequestrare uno dei macchinari per la lavorazione del tessuto.

Secondo quanto si è appreso, quella di via San Bernardino da Siena sarebbe una ditta che effettua lavorazione per conto terzi.

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