Museo Giovio, ritardi su ritardi
Nessuna data per la riapertura

Infiltrazioni, solette pericolanti, mancanza di certificati - C’è un progetto ancora da approvare. La speranza? Esporre le monete

Como

La data di riapertura? Nessuno la sa. Certo è che il museo Giovio di Como non tornerà a essere frequentabile a breve.

La struttura di piazza Medaglie d’oro ha avuto parecchi problemi nel corso di questi tre anni. Intanto, a causa d’infiltrazioni d’acqua (avevano interessato anche alcune sale della sezione romana e una parete affrescata di palazzo Olginati) e solette a rischio stabilità, alcune sale erano state chiuse già nel 2018.

A complicare l’assunto arrivò la scoperta dell’assenza del certificato di prevenzione incendi. Il controllo da parte dei vigili del fuoco era scattato dopo l’ipotesi di allestire l’esposizione delle monete romane, ritrovate durante gli scavi sotto l’ex cineteatro Cressoni, all’interno del museo.

Il museo Giovio è stato chiuso definitivamente, complice il Covid, a marzo 2020 e non ha più riaperto. Ora, 20 mesi dopo, le porte restano ancora sigillate.

Seppur i musei cittadini non abbiano mai avuto un flusso di visitatori consistente, si tratta pur sempre di una struttura che ha, al suo interno, collezioni pre protostoriche, romane, egizie e greche. Ospitato all’interno di quella che una volta era la residenza cittadina dei conti Giovio, la struttura traccia la primissima storia di Como, dalla preistoria all’età romana, in un percorso che presenta al visitatore i reperti rinvenuti nel territorio lariano. Inoltre, completa l’offerta culturale della struttura una sezione sul collezionismo che si fregia di reperti egizi, greci, bronzetti, gemme e monete. È particolarmente ben documentata la cultura di Golasecca, mentre la sezione romana presenta la “Novum Comum” fondata da Cesare e illustra le testimonianze della vita quotidiana del tempo. Per quanto riguarda però la sistemazione del museo, stando a quanto ha fatto sapere palazzo Cernezzi, si tratta di un progetto complessivo, che va ancora approvato. Intanto, è stato individuato un primo intervento: l’adeguamento della procedura di prevenzione incendi e il consolidamento strutturale sia di palazzo Giovio, sia di palazzo Lucini.

La procedura prevede un placet da parte dei vigili del fuoco. A seguire, il bando, l’assegnazione, e il cantiere. È ragionevole pensare che i tempi siano davvero lunghi.

Per questo, c’è il tentativo di accelerare l’operazione legata alla Chiesa delle orfanelle: come fa sapere il Comune, «è stata avviata la pratica di prevenzione incendi per la destinazione a sede espositiva.A questo proposito, è già stato protocollato il nulla osta dei vigili del fuoco, ed è in corso la procedura di affidamento al progettista che porterà avanti l’adeguamento impiantistico e funzionale per la destinazione delle orfanelle a sede espositiva del tesoro di Como». L’obiettivo è riuscire, il prima possibile, a organizzare l’esposizione delle monete d’oro.

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