Nascite, altro che boom
Duecento in meno a Como

L’effetto della crisi Covid sui reparti di Maternità, che vedono culle sempre più vuote a livello provinciale

Como

Altro che boom di nascite, come aveva previsto qualcuno, i prossimi mesi segneranno, anche per quest’anno, il segno meno. Nonostante un maggior numero di neonati registrati all’ospedale Sant’Anna ed un inaspettato balzo in avanti a Gravedona, Valduce ed Erba sono in flessione e, in ogni caso, il bilancio provinciale è negativo. Secondo i primari dei reparti materno infantili nel nostro territorio a fine anno perderemo un numero considerevole di bambini, seguendo la tendenza dell’ultimo decennio che registra, ogni anno, 200 nascite in meno. L’effetto lockdown e post Covid non ha migliorato la situazione.

In città

I medici del Sant’Anna da gennaio a ieri hanno seguito 1.271 parti, con una crescita del 10% rispetto all’anno precedente. L’incremento non è però dovuto all’aumento complessivo dei piccoli, ma piuttosto ad un accentramento dei servizi. Gli ospedali più piccoli perdono numeri mentre altri, ad esempio Saronno, hanno addirittura chiuso. «Noi paradossalmente potremmo anche arrivare a 2mila nuovi nati contro i 1.759 dell’anno scorso – spiega il primario di Ginecologia del Sant’Anna Paolo Beretta – perché è in corso un progressivo accentramento dei punti nascita. Ma il trend della denatalità sul territorio resta marcatissimo. Molte aree a noi limitrofe perdono quota, i reparti si rimpiccioliscono e in alcuni casi chiudono. Il periodo Covid e post Covid si sta dimostrando tutt’altro che favorevole sebbene ne vedremo i risultati tra novembre e dicembre». Il Valduce conta circa 70 parti in meno rispetto ai 750 del 2019, pari al 9%. «La previsione per fine anno è arrivare intorno ai mille parti rispetto ai 1165 registrati al dicembre dell’anno precedente – spiega il primario Daniele Merazzi – indipendentemente dai risultati dei singoli ospedali, fatti i dovuti conti, la bilancia all’anagrafe continua a scendere. A Como e provincia a mio parere intorno al 7%». Che su tutta la provincia significa proprio circa 200 bambini in meno. Bisogna infatti pensare che, dati Istat alla mano, i bambini residenti in provincia di 10 anni sono 5909 contro i 4213 che non arrivano all’anno di età. Quindi 1700 in meno.

Da Erba al lago

«È il panorama nazionale – dice il primario di Pediatria del Fatebenefratelli di Erba Gaetano Mariani – si salvano solo i Paesi europei dove si fanno forti politiche di sostegno alla famiglia». Erba conta 40 parti in meno, la previsione è superare quota 500 avendo registrato l’anno scorso 586 neonati. «Noi invece aumentiamo – spiega Stefano Landi, primario a Gravedona – di circa il 20%». L’ultimo punto nascite comasco nell’alto lago l’anno scorso ha visto l’arrivo di 333 bambini, la speranza è raggiungere 400. n 
S. Bac.

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