Nel weekend ancora temporali
«Saranno deboli e non ovunque»

Il meteorologo comasco: «Purtroppo dovremo farci l’abitudine a fenomeni gravi come quelli di questi giorni»

«Nel fine settimana ci sarà ancora la possibilità di qualche temporale, ma nulla a che vedere con i fenomeni degli ultimi dieci giorni».

Emilio Ghielmetti, responsabile di Meteovalmorea e, con Meteocomo, uno dei membri del Centro Meteo Lombardo, è al computer a osservare i modelli che lo aiutano con le previsioni: «Venerdì sarà una bella e limpida giornata di sole. Poi in effetti sabato e domenica si ricreerà una spaccatura, ma molto blanda, che porterà fenomeni temporaleschi che probabilmente interesseranno più la fascia alpina e, a macchia di leopardo, quella prealpina». Cercando di prevedere le zone più colpire: «Medio e altolago avranno una probabilità più alta di precipitazioni. La zona della Bassa Comasca potrebbe non essere interessata affatto». E anche la città di Como non è detto che venga colpita. «Di sicuro, però, parliamo di fenomeni deboli, che non avranno nulla a che vedere con quelli di questi giorni».

Da lunedì, poi, cambia tutto, In meglio: «Si delinea una situazione prettamente estiva e probabilmente anche molto duratura. Sarà un bel ferragosto, anche caldo». Merito di una «fascia anticiclonica molto ampia. Possiamo azzardare una previsione a lungo termine di beltempo, frutto della sovrapposizione di modelli matematici e di elaborazioni ripetute sempre uguali, aumentando così la probabilità delle previsioni».

Ma se da lunedì sarà estate, fino all’altroieri è stato autunno pieno: «Da quando registriamo i dati, non abbiamo mai avuto un luglio con tanta pioggia - prosegue Emilio Ghielmetti - Peraltro concentrata negli ultimi giorni. Tra il 24 e il 27 luglio sono caduti 300 millimetri, che è una quantità enorme d’acqua». Caso eccezionale destinato a restare isolato? Purtroppo no.

«Dal punto di vista degli impianti isobarici non ci sono stati cambiamenti epocali. Il problema è l’aumento dell’energia nell’atmosfera, ovvero l’aumento del vapore acqueo. La causa è il riscaldamento globale: più caldo, più evaporazione, più energia». Il tutto su un territorio, come il nostro, che morfologicamente aiuta le precipitazioni: «Le correnti umide da Sud Ovest impattano contro la fascia prealpina e orobica, causando moti convettivi e quindi maggiori precipitazioni. Se questo avviene in una situazione di maggiore energia, i fenomeni saranno inevitabilmente violenti. Il rischio è che dovremo farci l’abitudine».

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