Nelle scuole di Como
la “crociata” delle mamme
«Via l’insalata dal menù»

In via Brambilla il via a una raccolta firme per mettere al bando il contorno a base di verdura. Sotto accusa anche le porzioni: «I nostri figli sottopeso»

Le mamme tornano a protestare per le mense scolastiche. È partita una raccolta firme contro l’insalata e il finocchio crudo. Nel mentre altri genitori hanno scritto alle autorità preoccupati per la perdita di peso dei bambini, a scuola non toccano mai il cibo. Da quando l’Asl, ora Ats Insubria, all’inizio dell’anno scolastico ha deciso di ridurre le porzioni per il pranzo degli alunni, considerati sovrappeso, questo tema tiene banco tra i genitori comaschi. Nella scuola dell’infanzia di via Brambilla adesso un gruppo di mamme è agguerrito e chiede al Comune dei cambiamenti nei menù. Questo perché le maestre ogni giorno spuntano sul registro della pappa ciò che gli alunni mangiano e ciò che non mangiano, ne risulta che i contorni, specialmente la verdura cruda, non vengono nemmeno sfiorati, finisce tutto direttamente nel cestino. Più spesso capita che soltanto un bambino mangi questi contorni al contrario del resto della classe. Abbiamo consultato alcune pagine di questo registro, quello di ieri per esempio, la macedonia di verdura non l’ha mangiata nessuno. Patate e bresaola, ovviamente, hanno avuto più successo.

Il confronto

L’amministrazione comunale in realtà si è dimostrata disponibile al confronto, per migliorare le ricette secondo il gradimento. Ciclicamente il servizio di refezione ha aperto anche la mensa di via Fiume per far assaggiare le pietanze ai genitori, prima della fine dell’anno ci sarà un confronto, alcuni piatti verranno bocciati, altri mantenuti. Restano però dei vincoli, sui bisogni nutrizionali, sulle linee guida dell’Asl, per intenderci le patatine fritte non possono comparire nei refettori scolastici. Meglio, magari, pensare alla verdura cotta, un po’ più gradita rispetto a quella cruda.

Non tutti obesi

Un secondo gruppo di mamme, questa volta con i bambini in via Perti, via Fiume e via XX Settembre, si è rivolto alle autorità perché è stanco di vedere i figli soffrire la fame. «Non tutti i bambini di Como sono obesi – racconta Arianna De Siervi, mamma e docente di professione – anzi alcuni ora sono sottopeso. I miei restano a digiuno dalle dieci, perché per merenda metto un panino in cartella, fino alle quattro del pomeriggio. Le dosi sono scarse, a nostro parere sotto i livelli suggeriti dalle linee guida nazionali. Questi problemi sono emersi anche dai controlli pediatrici. Gli stomaci dei nostri bambini sembrano essersi ristretti, anche i bambini voraci ora mangiano meno».

Quindi non è solo una questione di gusti, ma di salute, questi genitori fanno notare come alcuni giorni i menù siano troppo poveri, senza i nutrienti minimi, per esempio quando al cous cous di verdure vengono abbinate ancora delle verdure, oppure quando la pasta integrale è condita solo con i piselli. «Mia figlia sta avendo dei problemi di salute – spiega Elena Klimenko, un’altra mamma – certo non ho modo di dimostrare che sia colpa del pranzo a scuola, ma molti di noi iniziano ad avere dei dubbi. Abbiamo paura che il cibo sia troppo poco sostanzioso».

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