«No alla riforma dei cantoni, è assurdo dividere il lago di Como»

Lucini e i nuovi enti al posto delle Province: «Dobbiamo stare con Lecco e Varese»

«Sarebbe una cosa assolutamente incomprensibile nei contenuti e da rifiutarsi totalmente in termini di territorio». Non usa mezze misure il sindaco Mario Lucini per bocciare l’ipotesi di smembramento della provincia di Como e del lago, così come prevede l’ipotesi del presidente della Regione Roberto Maroni che ha suddiviso la Lombardia in cantoni. Quelle che dovrebbero essere i nuovi organi di area vasta, in sostituzione delle amministrazioni provinciali.

«Qualsiasi ragionamento di nuova configurazione territoriale - aggiunge il sindaco del capoluogo - deve partire dall’unificazione del lago e, quindi, Como e Lecco devono andare insieme. In secondo luogo vanno ricordati i ragionamenti fatti da tutti i soggetti politici, economici e sindacali e, quindi, l’idea più logica è lavorare sull’area omogenea pedemontana che ha una sua ragione di convergenza dal punto di vista geografico, storico ed economico in modo che abbia una connotazione precisa che possa dialogare in modo proficuo e non subalterno all’area della città metropolitana». Il sindaco vede quindi accanto all’unione di Como e Lecco, anche l’aggiunta di Varese e senza quindi spezzettare il Lario inserendolo in cantoni diversi.

L’approfondimento su La Provincia in edicola oggi, lunedì 25 gennaio

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