No delle associazioni
al Piano del traffico

Duro documento delle categorie contro il Comune. Gerosa: «Vale più la partecipazione dell’approvazione»

Le associazioni di categoria stroncano la proposta di Piano del traffico curata dal Comune con la società Polinomia. In un documento inviato al sindaco Mario Lucini e reso noto ieri, le associazioni bocciano «modalità e soluzioni operative» ipotizzate per raggiungere obiettivi pur condivisibili come «il miglioramento della qualità della vita» e la «riduzione del traffico». Le osservazioni sono state messe a punto da Ance, Unindustria, Confartigianato, Confcommercio, Cna, Confesercenti, Collegio dei periti industriali; le firme in calce sono quelle dei rispettivi presidenti.

«La politica della sosta adottata finora - si legge - ha previsto una graduale riduzione delle opzioni di parcheggio per gli utenti della città, senza creare alcune soluzione alternativa». Le categorie chiedono «un potenziamento del sistema dei parcheggi di interscambio, per esempio in prossimità delle stazioni ferroviarie, a costi contenuti» e «un sistema aggiuntivo di parcheggi nella convalle, per rispondere all’aumentata domanda turistica e alle esigenze dei cittadini». «La promozione di ulteriori azioni - si legge - volte a spostare la sosta in aree periferiche dovrebbe essere supportata da un consistente potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico, oggi non ipotizzabile per carenza di fondi pubblici». «Non condividiamo l’approccio punitivo nei confronti di alcune tipologie di utenti come i residenti della convalle - scrivono le associazioni - E se per arrivare alla chiusura al traffico del lungolago si deve sopprimere l’attuale girone e limitarsi a un’unica corsia per senso di marcia, non ci sarebbe un miglioramento ma una regressione».

L’assessore Daniela Gerosa risponde con una nota: «Non ho ancora visto queste osservazioni, risponderemo a tutto. È vero che la città non è di chi amministra ma di chi la vive, la penso così a tal punto che per me conta di più la partecipazione dell’approvazione a tutti i costi del Piano». E il gruppo consiliare Como Civica: «C’è chi può interessarsi solo dei propri interessi e difendere il proprio parziale punto di vista. Chi amministra no, deve fare sintesi di interessi e necessità differenti e scegliere per il bene della collettività, non delle singole categorie». «Da mesi stiamo facendo incontri. Quanti ne ha fatti la precedente giunta sul Pgt? Zero. E dov’erano le forze economiche, allora?».

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