«Noi, quelli sempre aperti
In negozio anche a Pasqua»

Atteso il pienone di turisti, torna il dibattito sulle aperture - C’è chi non si ferma mai: «Siamo città turistica, il nostro è un servizio»

Su la saracinesca: non solo al Lunedì dell’Angelo, ma anche a Pasquetta. Per i turisti? Sì, ma non solo. Perché chi decide di lavorare durante le feste tra i negozianti di Como, dà anche altri spunti. Di certo, gli occhi sono puntati sul cielo: questi giorni con il maltempo sono stati pessimi per gli affari, si spera di recuperare con il sole annunciato.

In via Natta, il negozio di abbigliamento Sandro Ferrone si prepara ad aprire oggi, dalle 10.30 alle 19, spiega la titolare Frédérique Ronat. E domani accadrà la stessa cosa. Un’abitudine consolidata: «In linea di massima sì - spiega -. A volte magari mezza giornata, se diluviava, ma da anni restiamo aperti. Como è una città turistica che deve dare un servizio». Una convinzione che ha spinto a rivedere l’organizzazione non solo per festività come queste. «Lavoriamo anche per l’80% delle domeniche – osserva – per lo stesso motivo. E facciamo l’orario continuato». Aprendo magari più tardi, proprio perché il turista ha altri ritmi, altri tempi.

Orari insomma “sartoriali”, per dare risposte a una richiesta crescente, che ha esigenze differenti rispetto all’abitante in città.

Elena Genesoni aprirà, ma a Pasquetta. La sua è un’attività storica, avviata nel 1959 dai nonni, il negozio “La Borsetta” nel centro storico di Como.

«Domani lavoreremo - sottolinea - ma a Pasqua no, è un giorno in cui non aprirò mai». Quindi un giorno di pausa e poi ad accogliere i clienti: «Sperando nel bel tempo, perché anche questo sabato il meteo sta rovinando gli affari. Chi viene qui di solito a Pasquetta? I turisti, ma non solo stranieri».

Pronti a lavorare anche quest’anno durante le feste in un altro negozio storico, A.Picci. Attività avviata nel 1919 da Luigi Picci, perito serico, e della moglie Anna, nonni dell’attuale proprietario, si è specializzata nella vendita di accessori in seta. Simboli del made in Como e quindi molto ricercati dai turisti che arrivano sul lago. «Mio marito e io saremo in negozio - spiega Elisabetta Maiorana - e volentieri, perché è giusto dare un servizio alla città. L’anno scorso qualcuno è passato. Poi dipende dal tempo. Se è bello tutti vanno al lago o in montagna. Se è così così, vengono in negozio». E aggiunge: «Como è una città meravigliosa, cammina da sola».

L’unica certezza in giorni come questi resta la libertà per i negozi. Lo ribadisce Marco Cassina, che è presidente di Confcommercio Moda a Como: «Io ad esempio non sono favorevole ad aprire la mia attività a Pasqua. Per me ci sono poche giornate di chiusura che sono però invalicabili. E comunque non sono per le aperture sempre e comunque. Piuttosto, concentriamoci a dare qualcosa di speciale quando siamo aperti. C’è già il commercio online che funziona ventiquattr’ore su ventiquattro».

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