Non è più il confine
dei migranti
Chiasso, ingressi in calo

Dimezzati nel 2017 gli ingressi illegali in Svizzera. In tutto 27.300 contro i 48.838 dell’anno precedente. Cresce anche il numero dei rimpatri dall’Italia: +19,6%

Ci si aspettava una pressione migratoria pari se non superiore a quella del 2016, quando sui giardini della stazione di Como San Giovanni stavano centinaia di migranti respinti alla frontiera con la Svizzera. Si temeva il ripetersi di una situazione simile ma, alla fine, le previsioni si sono rivelate errate.

Lo confermano i dati forniti dalle Guardie di confine svizzere: nel resoconto annuale si parla di 27.300 ingressi illegali in tutta la Confederazione nel 2017 contro i 48.838 dei dodici mesi precedenti e i 31.038 del 2015. In generale, il mezzo di trasporto prediletto per varcare il confine senza i necessari permessi si conferma il treno con 19.030 casi; seguono gli autoveicoli con 7.455 casi. I sospetti passatori fermati sono invece stati in tutto 344.

Il Ticino, come sempre, si aggiudica la palma del Cantone con il maggior numero di tentativi: sono state fermate, in un anno, 10.735 persone, con un picco di 1.337 a luglio. Per quando riguarda la nazionalità, si tratta perlopiù di cittadini provenienti dalla Guinea Bissau, Gambia, Nigeria, Somalia e Costa d’Avorio (302 nel 2016 e 464 nel 2015). Sul calo nei numeri ha inciso, con buona probabilità, l’accordo italo-libico, sostenuto dall’Unione Europea, che lascia intrappolate decine di migliaia di migranti nel territorio del paese nordafricano. Nel 2017 gli sbarchi in Italia sono calati del 34,24%, passando dai 18.1436 del 2016 a 11.9310 del 2017.

Il forte rallentamento annuale (-62.126) confermato dai dati del Viminale va in parallelo con l’aumento del 19,6% dei rimpatriati.

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