Non più una piccola università
Insubria verso il record: 12mila studenti

Per il terzo anno consecutivo gli iscritti sono aumentati in misura significativa - Il rettore: «Soltanto sei anni fa il totale era 9.500, importante la crescita delle matricole»

L’Insubria cresce ancora, tra Como e Varese c’è un bacino 12mila studenti. L’università comasca e varesina non è più considerabile un piccolo ateneo, visto che tra i 10 e i 20mila iscritti le università italiane vengono catalogate come “medie”.

Per il terzo anno consecutivo l’Insubria registra un importante incremento. Nel 2016 con una crescita percentuale del 13,7% per la prima volta era stata superata l’asticella delle 3mila matricole, nel 2017 con un balzo del 19,5% (un record a livello italiano), si era arrivati a 3.600 nuovi iscritti.

A ieri tra le lauree triennali e il ciclo unico gli immatricolati sono 3.298, esattamente lo stesso identico numero dell’anno scorso alla chiusura delle iscrizioni. Con novembre esaurisce il tempo per le domande, ma ci sono sempre i ritardatari, l’area sanitaria deve attendere le graduatorie del numero chiuso, insomma c’è da aggiungere qualche decina di studenti.

Poi ci sono le magistrali, con 109 iscritti e 427 domande da valutare (per entrare occorre sostenere un colloquio).

Lecito dunque pensare che saranno a breve raggiunte, se non superate, le immatricolazioni di dodici mesi fa.

Fatte le dovute somme, gli studenti che frequentano l’ateneo sono oggi 10.492, nel 2017 al 30 ottobre erano 10.739, calcolando anche i dottorandi e gli iscritti ai master i si raggiunge quota 11.300 universitari, la stima con la chiusura delle iscrizioni è arrivare a poco meno di 12mila presenze.

«Sei anni fa c’erano 9.500 studenti - commenta il rettore uscente, Alberto Coen Porisini - adesso siamo poco sotto ai 12mila. Ma è la cifra delle immatricolazioni ad essere importante, sono passate da 2.267 a 3.600 circa. Ed è un dato ormai stabile». Non si nasconde una certa soddisfazione. Il quadro nel panorama nazionale è ancora incerto, nell’ultimo triennio sono però in ripresa dopo anni di profonda crisi le università del centro nord, lo svuotamento delle aule continua invece al sud. Nel nostro territorio si assiste ad una massificazione dell’università come naturale proseguimento dopo il diploma, il 63% dei giovani, quattro punti in più rispetto al precedente lustro, va avanti con gli studi e sceglie di immatricolarsi.

Tra le lauree presenti a Como, Mediazione ha completato i 220 posti messi a disposizione dal numero programmato, così come ha fatto Chimica con 150 matricole. L’accesso ad Infermieristica è regolato dai test nazionali, i banchi sono 75. Giurisprudenza sale da 91 nuovi iscritti agli attuali 119, a Matematica sono 48 contro i 40 del 2017, Fisica cala da 60 a 31, bene Scienze del turismo con 170 matricole rispetto alle 141 dell’anno scorso.

Resta la disparità, storica, tra Como e Varese. I cugini varesini catalizzano ancora circa il 70% della popolazione studentesca. La nostra città deve pensare, chiedere e costruire dei nuovi corsi, anche per colmare il vuoto lasciato dal Politecnico.

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