Nuove regole: pass per bus e treni
Tamponi a raffica a migliaia di ragazzi

Da lunedì chi non è ancora vaccinato dovrà rinnovare il certificato ogni 48 o 72 ore - Asf: «Ma i controlli spettano alle forze di polizia»

Da lunedì si cambia: gli studenti comaschi dai 12 anni in su avranno bisogno del Green pass per salire sui bus e sui treni diretti a scuola. Si tratta del modello “base”, quello ottenibile quindi anche attraverso un tampone negativo (oltre, ovviamente, al vaccino).

La misura governativa in vigore da settimana prossima interessa una platea di persone che, da sempre, utilizza il trasporto pubblico locale per andare a lezione: in particolare, sono gli iscritti alle secondarie di secondo grado, 19.325 in provincia, a muoversi principalmente con i mezzi.

A questo proposito, seppur in calo del 35% rispetto al 2019, i dati di fine ottobre segnano circa 13.300 abbonamenti scolastici staccati da Asf. Per avere un’idea di quante potrebbero essere le persone destinate a ricorrere al test ogni 48 o 72 ore, in Lombardia il 78% della fascia d’età 12-19 ha completato il ciclo vaccinale (stando ai dati di lunedì). Applicando la proporzione, sarebbero circa 1700 i ragazzi che dovrebbero sottoporsi al tampone per salire sul bus. A questa cifra, vanno aggiunti chiaramente i giovani non vaccinati che prendono di solito il treno.

Quindi da lunedì, se i genitori non potranno accompagnare i propri figli in macchina, toccherà loro sottoporsi al test molecolare ogni tre giorni. Peraltro, come testimoniato in questi giorni, al Sant’Anna la coda al punto tamponi è sempre parecchio lunga a causa dell’innalzarsi dei casi positivi negli istituti. L’alternativa è recarsi in farmacia ed effettuare quello rapido: in questo caso, però, la durata è di sole 48 ore.

Un altro nodo ancora aperto è quello dei controlli. Le nuove disposizioni hanno creato un po’ d’apprensione da parte delle famiglie anche sul fronte dei tempi: il controllo del certificato verde per ogni singolo ragazzo presente sul bus potrebbe richiedere tempo. Il rischio è un aumento dei ritardi, specie la mattina. Questo elemento va a inserirsi in un contesto già problematico: da un mese, sono insistenti le lamentele di genitori e studenti contro il sovraffollamento e i ritardi dei mezzi. La paura è trovarsi di fronte al peggioramento del servizio.

Da questo punto di vista, Asf fa sapere che «come azienda stiamo seguendo l’evoluzione delle normative, dalle informazioni in nostro possesso al momento anche sui nostri mezzi sarà obbligatorio il Green pass ma i controlli saranno svolti da forze dell’ordine o polizia municipale. Attendiamo informazioni più precise e dettagliate». Quindi, non toccherà ai controllori o agli autisti, bensì alle forze dell’ordine.

L’organizzazione di un piano è in capo alla Prefettura. Verosimilmente, i controlli saranno effettuati a campione, soprattutto alle fermate e nei punti di maggiore afflusso, come per esempio piazza Vittoria. In alcune città ci si sta orientando sulle verifiche ai capolinea ma anche durante il viaggio, con task forze dedicate e con i mezzi stoppati in punti precisi in modo da non intasare il traffico o creare disagi alla popolazione. Su quanto accadrà a Como, arriveranno maggiori informazioni nei prossimi giorni.

Intanto, è bene ricordare come non sia conveniente fare i furbi. Chi salirà su treni e bus senza il Green pass rischierà una multa da 400 a 1000 euro.

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