Nuovo allarme in Ticino
Rubano statue della Madonna

L’ultimo caso a Serpiano. Mani e testa mozzata ad una statua, al suo posto un crocifisso

Tempi duri, in Ticino, per le statue della Madonna. È di ieri la scoperta dell’ultimo caso, forse il più brutale, ai danni della Madonna di Serpiano, prelevata, con ogni probabilità nel week end, e ricollocata in una cappella poco lontana, con le mani e la testa mozzata. Nello spazio rimasto vuoto, è stato posto un crocifisso.

Lunedì, invece il deputato e sindacalista Ocst Giorgio Fonio aveva denunciato tramite il proprio profilo Facebook una sparizione: «Un altro sfregio - scrive - una settimana fa mi segnalavano il furto in una grotta a Morbio Superiore. Ora mi arriva questa triste immagine, scattata a Pedrinate in zona Laghetto. Un’altra Madonna portata via dalla sua Grotta. Perché? Per cosa? In nome di chi?». Prima di Pedrinate, come sottolineato da Fonio, era toccato all’effige di Maria esposta in una cappella nella frazione di Breggia. Da diversi mesi, sono stati presi di mira o danneggiati oggetti sacri nel Sotto Ceneri. Le denunce presentate da inizio anno sono ormai tredici, tutte riunite una sola inchiesta condotta da gendarmeria e polizia giudiziaria, come confermato alla Rsi dall’ufficio stampa della polizia cantonale. Per la precisione, si sono registrati vandalismi a Gandria, Melide, Fescoggia, Lugano, Maroggia, Pedrinate, Morbio Superiore, Castel San Pietro e Besazio. Il numero è davvero alto, se si pensa che lo scorso anno, sullo stesso argomento, le denunce furono due e nel 2016, invece, zero.

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