Nuovo ponte di Camerlata
Ancora polemica
Ma il progettista si difende

L’architetto Nonis: «Impossibile per dimensioni e costi, realizzare un attraversamento ciclopedonale»

Botta e risposta sul ponte di via Badone. Anche durante la presentazione della piazza non sono infatti mancate le contestazioni sul fatto che il ponte sia stato realizzato con i gradini escludendo, di fatto, tutti gli individui più fragili che non potranno utilizzarlo. Ada Orsatti dell’associazione Aila-Associazione Italiana Lotta Abusi ha detto: «La difficoltà maggiore è legata al doppio gradino, una persona cieca con il bastone sente il dislivello ma con i piedi non si percepisce. Al di là dello scivolo che stanno realizzando credo comunque che il ponte non sia a norma. Queste cose non devono più accadere».

Rincarano la dose la consigliera regionale Daniela Maroni e il segretario cittadino della Lega Nord Alessandra Locatelli : «Non bisogna più costruire con le barriere architettoniche per poi doverle togliere. Questo ponte è un bene di tutti e quindi deve essere di tutti e non solo di qualcuno, non si possono escludere le persone più fragili, non solo i disabili ma anche le mamme con il passeggino e gli anziani. È necessario un cambio di mentalità che punti all’inclusione ed al rispetto».

A rispondere alle critiche è stato l’architetto Fabio Nonis, uno dei progettisti: «Il ponte è stato una scelta per risolvere una criticità, ovvero quella dell’attraversamento su via Badone ma per questioni di dimensioni e costi non avrebbe potuto essere ciclopedonale, anche perché la pendenza sarebbe risultata troppo elevata».
S. Fac.

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