«Così l’Europa sta disgregandosi»
Questa sera alle Primavere di Como

Alle “Primavere di Como” promosse dal nostro giornale, protagonista Lucio Caracciolo, giornalista, saggista e direttore della rivista Limes, giovedì sera al Teatro Sociale

«L’Italia dopo l’Europa. Le radici geopolitiche della nostra crisi»: è un mondo in frantumi quello che ci descriverà questa sera Lucio Caracciolo, giornalista, saggista e direttore di Limes, rivista italiana di geopolitica, nella IV serata al Teatro Sociale (come al solito l’inizio è alle 20.45).

Lo precedono sul palco Sara Magon e Clara Zucchetti, la loro musica di fondazione classica evocherà le sonorità del Maghreb, a riprova che più inseguiamo la definizione dell’Occidente, più questa si contamina o emerge altrove, come un fenomeno carsico.

Lucio Caracciolo è un osservatore e analista dell’attualità e la sua visione si alimenta di dati di fatto. Se l’Occidente esiste ancora, lui ha gli strumenti per riconoscerlo.

Ha ancora un significato citare l’Occidente come una categoria definita e univoca?

No, l’Occidente era una categoria più strategica che culturale e valeva ai tempi della guerra fredda nei confronti della Russia. Ma, al di là dell’Occidente inteso come Europa più America che non c’è più, non c’è nello spazio europeo il sentimento di un’identità comune. Quindi se non c’è nello spazio europeo, non può esserci nemmeno in quello “occidentale”.

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