Omicidio in casa di riposo
Arrestata la pensionata

Domiciliari per la donna accusata di aver soffocato una degente del San Guanella

I poliziotti della squadra mobile hanno arrestato, questo pomeriggio, la pensionata di 78 anni accusata dell’omicidio di Dolores De Bernardi, la novantenne soffocata con un paio di guanti in lattice. I detective della mobile hanno notificato alla donna un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario e di calunnia.

La donna è la moglie di un ospite della struttura di via Grossi, pure lei spesso di fatto domiciliata nella casa di riposo comasca. La stanza del marito si trova esattamente sopra a quella della signora Dolores, paziente costretta a letto e i cui costanti lamenti potrebbero essere la causa dell’omicidio.

Davanti al magistrato titolare dell’inchiesta - la scorsa settimana - la donna avrebbe detto che con l’omicidio non c’entra nulla, ma avrebbe anche ammesso una circostanza fino a quel momento sempre negata: è vero - il senso delle sue parole - sono entrata nella stanza ma solo per pulirle la bocca e aiutarla.

Se sul movente gli accertamenti da parte dei detective della squadra mobile sono ancora in corso, sulla ricostruzione di quanto avvenuto quella domenica pomeriggio Procura e polizia pensano di essere arrivati a un quadro abbastanza sicuro. La donna la domenica di due settimane fa sarebbe entrata nella stanza al primo piano della casa di riposo e avrebbe soffocato l’anziana degente con due guanti in lattice, probabilmente infilati in gola per farla smettere di urlare.

Quando, nei giorni successivi, i primi sospetti si sono concentrati sulla vicina di letto della vittima, una pensionata di 94 anni, la donna destinataria ieri del provvedimento di arresti domiciliari avrebbe cercato di avvalorare quel sospetto “rubando” dei guanti in lattice dal carrello degli operatori sanitari e lasciandoli nella stanza della 94enne. Per ben tre volte la principale indiziata del delitto avrebbe messo i guanti una volta nella borsa dell’anziana degente, un’altra sotto il cuscino e quindi sul divano.

La compagna di stanza

Resta formalmente indagata anche la vicina di letto della vittima, ma gli indizi a suo carico sembrano venire meno dopo le novità ricostruite dalla squadra mobile e, soprattutto, dopo il provvedimento notificato questo pomeriggio.

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