«Ora servono più licenze»: anche i tassisti
sono d’accordo

Città turistica Confartigianato al Comune di Como: «Sì ai permessi stagionali, d’estate servono più auto». Problemi, come noto, soprattutto in orario serale e lungo le strade del lago. I taxi sono spesso introvabili

Il problema è noto: il turismo ha fatto boom, ma i servizi sono rimasti al secolo scorso. Il trasporto pubblico - treni, battelli, pullman, funicolare e taxi - non riescono a reggere i picchi stagionali legati alla stagione turistica. Un corto circuito che causa pesanti disagi ai residenti ma anche ai turisti e non si contano le proteste di albergatori e ristoratori per il cliente straniero di turno che la sera non riesce a trovare un mezzo per spostarsi.

A suonare il campanello di allarme, questa volta, è la categoria dei taxisti, presa di frequente di mira e chiamata a pagare anche quando non ha responsabilità specifiche per un sistema che ha fatto crash. «Bisogna prendere atto di un problema di fondo - dice Roberto Galli, presidente di Confartigianato Como - nel periodo di massima affluenza turistica, il numero di taxi che fanno riferimento alla città di Como non è sufficiente».

Sono 45 le licenze attuali, poche anche secondo la categoria che si dice pronta a sostenere il loro aumento. Provvedervi compete in primo luogo al Comune, riuscirvi in tempi ragionevoli non è affatto semplice. La pratica può richiedere qualche anno di attesa e l’esito non è scontato perché il numero delle licenze va tarato sulla popolazione residente e l’eventuale domanda del Comune, deve essere sottoposta all’Art (Autorità di Regolazione dei Trasporti). I tempi per passare da 45 a 62 licenze, così come ha chiesto Palazzo Cernezzi, sono lunghi. Sulla carta è più semplice la strada delle cosiddette licenze temporanee o stagionali, permessi limitati ai mesi dell’anno in cui la domanda è più alta. In questo caso il Comune di Como potrebbe concedere fino a 5 nuove licenze. Tutto risolto? Mica tanto perché per utilizzare questo strumento è necessario aggiornare il regolamento comunale ed è su questa partita che sta lavorando l’amministrazione con il sindaco Alessandro Rapinese e l’assessore Michele Cappelletti.

Confartigianato spinge sui permessi stagionali. «C’è ancora una distanza significativa tra il volume di lavoro dei mesi invernali e la primavera-estate - dice un tassista - in sostanza: siamo troppi tra novembre e marzo e siamo pochi il resto dell’anno».

I tassisti ritengono di essere stati troppo spesso messi all’indice per l’inefficienza generale del trasporto pubblico. «Siamo stati massacrati a livello mediatico e ormai si è diffusa l’opinione che non siamo mai in strada- continua il tassista - bisognerebbe dire con chiarezza che svolgiamo un servizio a supporto del trasporto pubblico e che in ogni caso siamo soggetti a regole ben precise. La principale? Siamo tenuti a caricare persone esclusivamente sul territorio di Como, non ci si può rimproverare di non andare magari sul lago a prendere le persone al persone: la norma non ci consente di farlo, punto e basta».

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