Panchine di marmo o a forma di bara
E c’è chi rimpiange il design di Ico Parisi

Le nuove sedute pensate dal Comune scatenano l’ironia e la rabbia della rete

Anna Veronelli: «Sarebbe bastato rispolverare il modello legno e ferro»

C’è il modello in marmo senza schienale, rigorosamente vietato ai deboli di schiena e alle cervicali doloranti, dedicato - soprattutto d’inverno - ai più coraggiosi e ai meno freddolosi. E c’è il modello “letto di Dracula”, riproposizione in chiave moderna del comodo giaciglio a forma di bara del noto vampiro. Astenersi accaniti divoratori di aglio e portatori di paletti di legno di frassino.

Ormai non c’è risistemazione di area pubblica che non scateni una coda polemica legata - soprattutto - alla scelta delle panchine. Ormai le classiche vecchie sedute in legno e ferro, quelle tante care ai nostri nonni, ma anche ai nostri genitori e - perché no - a molti di noi, sembrano non avere più appeal sugli architetti incaricati di ripensare le nuove piazze, ma l’alternativa piace a pochi.

«Sembrano mangiatoie»

È stato il caso, negli anni scorsi, dei blocchi in marmo senza schienale posizionati lungo viale Geno che tante critiche avevano sollevato, soprattutto tra i più anziani.

Una lezione che sembra non essere stata del tutto appresa, almeno stando ai risultati della nuova piazza Volta, che proprio in questi giorni sta svelando il proprio volto.

Mentre raccolgono consensi e sembrano piacere le sedute singole, sedie fisse con tanto di schienale all’apparenza comode oltre che di design, tante polemiche e - soprattutto - ironia stanno suscitando le panchine posizionate tutto attorno al monumento dedicato all’inventore della pila. Qualcuno, nei giorni scorsi, si è divertito a farsi fotografare all’interno dei basamenti in posizione da cara salma. La successiva chiusura del basamento con la seduta in legno aggiunta poco dopo non ha cambiato più di tanto la sensazione, un po’ macabra, di doversi sedere su delle bare o - per dirla con Marco Barbieri e il suo commento lasciato sul nostro sito internet - con «moderne mangiatoie per bovini o suini».

Solo un votante su quattro del sondaggio lanciato da laprovinciadicomo.it (vi piacciono le nuove sedute in piazza Volta?) ha risposto che “sì, sembrano comode”. Il 43%, invece, ha risposto: “no, sono brutte”, mentre il 32% invita alla pazienza con un “aspetto di vedere come sarà la piazza alla fine dei lavori”.

Chi non ha atteso la fine dei lavori per dire la sua è l’architetto Fulvio Capsoni, che in una lettera indirizzata a La Provincia critica le panchine e afferma: «Non è più tempo per scherzare, questa città è stanca di costose improvvisazioni».

Il modello “Ico Parisi”

E non ha atteso la fine dei lavori neppure Anna Veronelli, consigliere comunale di opposizione, che in un post su facebook pubblica la classica panchina in doghe di legno e profilo in ferro disegnata da Ico Parisi: «Nasceva 100 anni fa e moriva a Como 20 anni fa - scrive Veronelli - Scegliere nel 2016 le sue panchine sarebbe potuto essere un raffinato omaggio a questo protagonista del design e del pensare la città».

Un post commentato da Giuliano Piccolo con un fotomontaggio delle nuove sedute in versione bara e la scritta: “Qui giace l’intelligenza”.

Eppure alcuni lettori del nostro sito invitano alla prudenza. È il caso di Paola Maspero: «Quanta fretta. Quanta inutile demagogia» e di Carlo Sampietro scrive: «Meglio attendere la fine dei lavori». C’è da scommetterci: il dibattito - e la polemica - non finiscono qui.n 
P. Mor.

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