Paratie, al via il processo
Il Comune contro i suoi dirigenti

Ci vorranno novanta giorni per trascrivere tutte le intercettazioni. Respinte tutte le eccezioni delle difese. In aula tutti gli imputati tranne Antonella Petrocelli

Tutti presenti tranne Antonella Petrocelli, gli imputati del processo paratie che si è aperto questa mattina (giovedì 24 novembre) nell’aula del Tribunale di Como. Un’udienza “tecnica” che però non ha mancato di riservare passaggi comunque interessanti in vista del prosieguo del procedimento. Innanzitutto il fatto che il Comune di Como - come peraltro anticipato - si è costituito parte civile contro i suoi stessi dirigenti (in particolare Pietro Gilardoni, in realtà dimissionario, e Antonio Ferro).

A nulla è valso il tentativo della difesa dell’ex dirigente Antonio Viola di escludere i legali nominati da Palazzo Cernezzi: eccezione respinta dai giudici (collegio: Valeria Costi presidente, Lietti e Mariani a latere). Respinte anche le (poche) altre eccezioni sollevate dai difensori degli imputati (oltre a Gilardoni, Ferro e Viola sotto accusa vi sono l’attuale segretario generale della Provincia Antonella Petrocelli, il costruttore Giovanni Foti, il funzionario comunale Ciro di Bartolo).

L’accusa, con il pubblico ministero Pasquale Addesso, ha quindi presentato le proprie prove nel processo a partire da una lista di una trentina di testimoni. Complessivamente, tra accusa e difesa, i testimoni e i consulenti tecnici di parte chiamati in aula da Procura e difese sono circa un centinaio.

Infine il Tribunale ha nominato un perito incaricato di trascrivere tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali di cui accusa e difesa hanno chiesto l’ammissibilità. Per avere le trascrizioni ci vorranno novanta giorni, il che significa che con ogni probabilità il dibattimento potrà entrare nel vivo soltanto tra fine inverno e inizio primavera.

Il procedimento è stato in ogni caso aggiornato al 22 dicembre, quando i giudici scioglieranno la riserva sull’ultima eccezione sollevata dai difensori di Gilardoni contro l’ammissibilità di alcune intercettazioni telefoniche.

I capi d’accusa

Più nello specifico Gilardoni deve rispondere di corruzione in concorso con Antonio Viola. I due sono accusati di aver accettato denaro da Roberto Ferrario (che ha patteggiato la pena), referente della Imothep srl, per procedere d’ufficio all’allargamento della Salita Peltrera dove la società di Ferrario da anni è proprietaria di un edificio semi diroccato che vorrebbe trasformare in un condominio di lusso con incantevole vista lago. Trasformazione impossibile, senza l’allargamento della strada.

Sempre Gilardoni è accusato di turbativa d’asta in concorso con Ferro e Petrocelli nell’ambito degli incarichi ai professionisti voluti dall’amministrazione Lucini per redigere la terza perizia di variante bocciata poi dall’Anac; in concorso con il solo Ferro e con Maria Antonietta Marciano (tuttora sotto inchiesta e per la quale non è stato chiesto il giudizio immediato) con l’accusa di aver di fatto ostacolato il lavoro dell’Anticorruzione; in concorso con Ciro Di Bartolo per aver affidato all’ex consulente della Procura Virgilio Anselmo (pure lui tuttora sotto inchiesta) la progettazione della rete fognaria in zona Sant’Agostino; in concorso con Giovanni Foti per i lavori di riqualificazione delle piazze Grimoldi e Volta per aver consegnato all’imprenditore edile (da qui pure l’accusa di rivelazione d’ufficio) l’elenco delle ditte che partecipavano alla gara d’appalto.

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