Paratie, c’è da pagare il conto
E il Comune fa causa ai dirigenti

La sentenza ha condannato tutti gli imputati a risarcire i danni a Palazzo Cernezzi

Per quanto ampiamente ridotte rispetto alle richieste auspicate dalla Procura, le conseguenze della sentenza del processo paratie potrebbero causare un prossimo futuro non propriamente sereno nei corridoi del Comune di Como. Dove due dirigenti rischiano adesso di trovarsi in causa con la propria amministrazione, che dovrà pretendere da loro il risarcimento dei danni civili collegati con la condanna rimediata l’altro ieri in Tribunale.

Nella loro sentenza, infatti, i giudici hanno condannato «gli imputati, in solido tra loro, al risarcimento del danno in favore della parte civile Comune di Como, da liquidarsi in separato giudizio». Questo significa che un ex sindaco, tre ex dirigenti pubblici, un imprenditore, ma pure due dirigenti tuttora in servizio dovranno essere citati da Palazzo Cernezzi in un procedimento civile che dovrà quantificare quel danno.

Se, fino ad oggi, la controversia paratie vedeva sostanzialmente contrapposte le tesi della Procura e le difese degli imputati, ora il confronto si sposta e il Comune raccoglie il testimone dell’accusa contro i propri dipendenti: Antonio Ferro, ex direttore dei lavori pubblici e attualmente dirigente del settore servizio di prevenzione e protezione aziendale, e Maria Antonietta Marciano, ex dirigente del settore legale e adesso direttore del settore commercio e attività economiche, cultura, musei e biblioteca. Non propriamente il più idilliaco dei climi, per un sereno rapporto di lavoro.

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