Paratie, contestata anche la truffa

La Procura notifica a Sacaim l’informazione di garanzia come responsabile amministrativa del reato. Sotto accusa parte dei 600mila euro liquidati dal Comune all’azienda nell’ultimo stato di avanzamento lavori

Sulle paratie sono stati compiuti «artifizi o raggiri» per «indurre in errore» la pubblica amministrazione e «procurare un ingiusto profitto» alla Sacaim «con altrui danno», ovvero alle casse pubbliche. In una parola: truffa aggravata. Si amplia ulteriormente il ventaglio dei reati ipotizzati dalla Procura sulla vicenda paratie. Non più solo turbativa d’asta. Non più soltanto falso. Non più solo reati edilizi e paesaggistici.

La formalizzazione del nuovo capo d’accusa è stata notificata nelle scorse settimane alla Sacaim, la società veneta che ha vinto l’appalto per la realizzazione dei sistemi di difesa dalle piene del lago. La Sacaim è chiamata a rispondere in quanto - nella lettura delle carte fatta dalle Procura - è responsabile amministrativa del reato di truffa commesso da un proprio dipendente a vantaggio dell’azienda stessa.

A far scattare la contestazione del nuovo reato è l’ultima fattura da oltre 600mila euro presentata dal 2012 dalla società e pagata due anni più tardi dal Comune di Como. Una fattura legata ai pagamenti previsti per lo stato di avanzamento lavori. Si è trattato dell’ottavo Sal liquidato dall’amministrazione cittadina alla Sacaim nel bel mezzo della sospensione del cantiere.

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