Paratie, Gilardoni vuole il processo
«Mi difendo davanti ai giudici»

Scaduti i termini per chiedere riti alternativi. La prima udienza il 24 novembre. Solo Ferrario patteggia la corruzione. Ferro ha ancora una settimana per decidere la strategia

C’è un processo, messo a calendario per il 24 novembre prossimo, che si preannuncia combattuto, lungo e potenzialmente ricco di colpi di scena. Si tratta del dibattimento nato dall’inchiesta paratie. Ieri infatti, nell’ultimo giorno utile per presentare istanze per chiedere riti alternativi, gli avvocati dell’ex direttore ai lavori Pietro Gilardoni non si sono presentati a palazzo di giustizia. Il che significa che il dirigente - ora sospeso - voluto dal sindaco Lucini si difenderà in aula dalle accuse di turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.

Con lui, davanti ai giudici del Tribunale cittadino, praticamente tutti gli altri imputati per i quali la Procura a luglio aveva chiesto il giudizio immediato.

Ad eccezione di Roberto Ferrario, il professionista accusato di aver corrotto Gilardoni per poter ottenere dal Comune l’allargamento di Salita Peltrera così da sbloccare un importante opera residenziale e che ha già formalizzato con tanto di consenso del pubblico ministero l’istanza di patteggiamento, al momento nessuno gli altri sei imputati per i quali la Procura ha chiesto il giudizio immediato non hanno chiesto riti alternativi.

Il servizio su La Provincia di domenica 4 settembre

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